L’aria è molto fredda. Folate brevi ma violente di maestrale mi colpiscono il viso che si offre indifeso senza la sciarpa.
Il clima natalizio che mi circonda occupa ogni angolo della via e sembra tentare con timidezza un abbraccio, ma il mio cuore non riesce a scaldarsi. Vorrei rappacificarmi con il passato, tuffarmi ad occhi chiusi nello scrigno dei ricordi lontani.
Il dolore che da tempo è mio compagno, ogni qualvolta lo sguardo dell’anima si volge all’indietro, è qui vicino a me, come un cane fedele che segue ogni mio passo.
Il lusso e lo sfavillio degli addobbi natalizi, sfacciati dalle vetrine, contrastano con i fotogrammi della memoria che mi vedono bambina camminare lungo questa stessa via, la mano racchiusa al sicuro in quella di mio padre.
Mi sta accompagnando a scuola, il passo lento, lo sguardo fisso verso un punto irraggiungibile del suo orizzonte. Se non sentissi il calore della sua mano potrei pensare che non sta neppure respirando.
Non so cosa gli passi per la mente, eppure percepisco un senso di disagio e di sofferenza che resiste a quell’ombra di sorriso che ogni tanto spunta sulle sue labbra serrate in un silenzio ostinato. Continua a leggere
FOTOGRAMMA NEOREALISTA
25 domenica Nov 2007
Posted Patrizia Esposito
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