[…] La psichiatria come luogo dell’anima e dell’anima anelante all’ascolto e alla solidarietà ha la possibilità di scendere negli abissi della interiorità, della soggettività, di chi sta male e chiede aiuto, ma anche di chi sta bene e non sa di chiedere aiuto. La psichiatria ancora come luogo della libertà: della libertà ferita e della libertà desiderata, della libertà frantumata e della libertà recuperata nel dialogo possibile e impossibile.

Ci sono alcuni splendidi versi di Emily Dickinson che colgono fulmineamente il senso della follia e il non-senso possibile della quotidianeità del vivere in molta parte delle esistenze:

Molta follia è divina saggezza
per occhio che discerna –
molta saggezza – assoluta follia –
ma è la maggioranza
che prevale, anche in questo –
Approva – e sei savio –
dissenti – e sei d’immediato pericolo –
legato alla catena –

(La malinconia, che scorre luminosissima e oscura, indicibile e talora inafferrabile nella vita e nella poesia di Emily Dickinson le ha consentito di intravedere il senso nascosto della sofferenza psichica e il non senso di una vita quotidiana banalizzata dalla indifferenza). […]

da Come in uno specchio oscuramente di Eugenio Borgna