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Lei ogni mattina prepara la colazione
ad un marito pensoso e ad un figlio disincantato,
lei invece la sera si addormenta sempre
a tre quarti di film,
lei invece ha la pelle rovinata
ed il più delle volte balla al suono di una musica
che non si sente,
lei invece ripassa a memoria la lezione di francese,
lei invece ogni giorno
rimesta attentamente i propri dolori
e non lascia cadere neanche una goccia,
lei invece appoggia la testa al finestrino
con uno sguardo perso
che niente e nessuno ritroverà mai più,
lei invece detesta le sue mani cicciotte
e non è a suo agio su questa terra,
lei invece è felice quando si siede sul divano
e sfoglia il catalogo dell’Ikea,
lei invece vuole solo il grande amore,
lei invece si mangia le unghie
e non vede l’ora di arrivare a casa,
lei invece ha un’aria rigorosa e compunta
ma posso vederla bambina
con in testa dei pensieri magnetici
che parla alle bambole
e cammina nella mano del padre,
lei invece è seduta al posto degli invalidi di guerra
indossa un vestito a fiori
e fissa misteriosamente in alto,
lei invece va per la settantina
ma gli occhi sono sempre quelli
– gli occhi non invecchiano –
a volte pensa alla morte, a volte pensa alla vita,
ogni giorno pensa alla spesa,
lei invece sono cinque minuti buoni
che si sta domandando se il signore di fronte
sia sufficientemente anziano per cedergli il posto,
lei invece non riesce a mandare i messaggi col cellulare,
lei invece mi sorride e mi fa passare,
perché le donne più belle del mondo
vivono sugli autobus e non scendono mai.

(da “Occidente Express” di Andrea D’Urso –  Edizioni Ennepilibri – Imperia, 2007)