Presentazione di “Infinitezze” l’opera poetica di Tullio Gadenz
19 domenica Feb 2012
Posted Tullio Gadenz
in19 domenica Feb 2012
Posted Tullio Gadenz
in21 domenica Feb 2010
Posted Margherita Gadenz
in
Ogni viso racconta una storia.
mantieni sotto controllo la tua.
la moderna Rinoplastica modella il tuo naso
l’Otoplastica corregge le orecchie
la Mentoplastica ridisegna il profilo
con interventi in day hospital di breve durata.
La Blefaroplastica ti toglie le borse dagli occhi
e qualche anno. Continua a leggere
01 sabato Ago 2009
Posted Margherita Gadenz
in
***
al mattino sono stanca,
nella notte – non so come –
accumulo sabbia a mani nude
sulle unghie rimane il vento
che il sonno non spazza via
oh, Maria, hai un nome bello ricamato al tombolo
ma le vecchie che lo portano ne fanno uno sciupìo
pregando a labbra strette
come temo le briciole di pane sulle labbra
come tremo nelle dita e dentro gli occhi
ho fatto finta d’innamorarmi dei figli unici
che ammazzano i fratelli per dominare un cuore
i miei Caino che non voglio più toccare
hai visto come la pelle maschia
mischia il grano alla gramigna?
toglimi i lacci delle scarpe
lascia che vada a piedi nudi dentro il fiume
nelle secche delle rive dove folaghe assonnate
non temono il candore
oggi scrivo con i nervi delle braccia
sono stecche di balena
che difendono il nudo chiosco
dei miei capelli
immagine: vento4
fotografia ed eleborazione grafica
di Margherita Gadenz e paola lovisolo
qui l’ originale
02 giovedì Lug 2009
Posted Margherita Gadenz
in
“Riflessi sul mare” di air_rouge da Flickr
***
quando al mattino mi dolgono le ginocchia
come se la notte fosse stata una preghiera
vorrei che il mare colmasse conche
anfratti, il cielo intero, gli occhi
non so se la quiete è in fondo al mare
o nelle bacche ancora acerbe dell’uvaspina
forse nelle chele del granchio bianco
secco sulla riva, nel muschio umido
tra le piante
o nella perfetta ellisse del mio declino
margherita, giugno 2009
02 martedì Giu 2009
Posted Margherita Gadenz
in
°°°
mi assopisco come un vecchio accanto al fuoco
col pensiero che arrotola le maglie
di pesanti imperativi
in mente mi germoglia acqua di canneto
ogni cosa prende polvere di tiglio
e s’infittisce
faccio finta
che le voci non escano da bocche arrugginite
che i capelli tutti bianchi conservino l’odore
delle tue carinerie che il tempo ha confiscato
come tremi col biscotto tra le dita
e la testa riversa su di un lato
faccio finta
d’ignorare la fine della storia
del suo eterno sibilare accanto ai nidi
e noi a redimere l’errore tra le lacrime
margherita, 14 maggio
13 lunedì Apr 2009
Posted Margherita Gadenz
inLeophoto 2008
la moldava ti fa i ricci, lima le tue unghie,
t’ acconcia dei vestiti fuori taglia intorno al seno
poi quando chini il capo per leggere il Vangelo
abbassa il volume di una radio non ancora in sintonia
socchiudo l’uscio, vengo a prendermi il ramo dell’ulivo
che conservi in grembo dalla domenica passata e che io,
figlia negligente, ti ho lasciato in cura Continua a leggere
08 domenica Mar 2009
Posted Margherita Gadenz
in
fotografia di chicca57 dal sito Flickr
donnecolombelle
allo scalo merci verso sera
snodano le vene a scintillare
in gramaglie permanenti
con l’altare del buondio
interrato sotto i denti
contuse alle ginocchia
sbrecciate come coccio
pieno d’olio
Continua a leggere
19 lunedì Gen 2009
Posted Margherita Gadenz
in
Neve sull’ Acero. Album di Pierpaolo. ( Ringrazio Eby per la scelta della fotografia)
a me non piace che i passi della gente
facciano la neve scura come ciglia
che l’orlo si sfaldi in chiazze rugginose
[non sono io a soffiare nella bocca dell’eterno
per farlo vivo]
ma se curo l’aspide che cova l’acero
– maternità dovuta –
e lo nutro con gocce di calvari
disgrego in grembo tutti i venti
e dentro l’orcio la paura che grande
si palesa
mi trattiene lo slabbro delle tende
l’odore di mentolo
e nessun gusto in bocca
( 1 gennaio 2009)
26 venerdì Set 2008
Posted No category
infotografia di Margherita Gadenz
la sontuosità dell’erba la sua lussuria
quel tanto di mistero che divampa
in minuscole ineffabili idiozie
ich kann nicht ich kann nicht
la morte Erode il caro estinto
tutti i fiori i nastri i ragni inverecondi
i talismani
non ha pienezza
né premura
sembra lenta a correre sul mare
per il gioco dei suoi piedi tumefatti
ma non cede il passo.
6 settembre
13 domenica Lug 2008
Posted
in Senza categoriafinché porto una pansé che viene d’obbligo
dopo certa musica notturna mi tendo con il muso
a scremare il biancolatte dell’ unico dolore:
perdonarti ancora e perdonarmi Continua a leggere
19 lunedì Mag 2008
Posted
in Senza categoria– b. viola- five angels
ho visto ciurme riparate sottovento
canzonarsi col dito al mento
per zittire il mare
poi lontano un fiore s’annegava
a pelo d’acqua camuffandosi lo stelo
con le chele dipanate delle onde
io non c’ero Continua a leggere
15 martedì Apr 2008
Posted
in Senza categoriasarà che ai magazzini Lafayette ho visto Mahi
senza più cravatta volare con gli occhi ormai leggeri
dentro la mia gonna di piquet
che ho dormito su gobbe di cammello
in grazia di un imponderabile je t’aime
gli ho prestato il ventre
l’onda di una strada d’Algeri fino a qui
lui, il mio straniero dagli occhi vivi
margherita, 4 aprile
22 sabato Mar 2008
Posted Margherita Gadenz
inCoppia a piano.. terra – composizione di cara polvere 2088
se mi lasci in un angolo della testa
senza passare a prendermi all’ora pattuita
ti coltivo fiori da balcone sulla fronte
gerani rampicanti color rosa
che scansi con la mano
21 venerdì Mar 2008
Posted
in Senza categoriaTag
22 venerdì Feb 2008
Posted Margherita Gadenz
in
Eduard Munch, notte bianca, 1901
sono conforme alla neve, ai suoi cristalli
al bianco elogio di primule promesse
le schermaglie con il freddo appannano
la bocca, il fiato solleva i capelli dalla fronte
per trame di nocciòli attorno alle ginocchia
ed il muschio che gremisce l’opale dello specchio
tace il labbro
lo so, non ha mai parlato
02 sabato Feb 2008
Posted Margherita Gadenz
inbasterebbe che l’anima facesse un gesto
come fanno i giocolieri con le mani
si posasse sopra gli orli in equilibrio
per scacciare gli elefanti dal cortile
se si trovasse dentro il sangue
la farei colare a notte fonda
tagliandomi le dita
se l’anima
avesse l’anima o fosse linfa
avesse un corpo un peso una misura
fosse gelo o sole, fosse spazio e tempo
fosse occhio, orecchio, bocca e lama
da questo punto la sentirei passare
prendere ciò che ancora manca
per incollarsi a me e custodirmi
margherita, 18 dicembre
09 mercoledì Gen 2008
Posted Margherita Gadenz
in
Il Diluvio Universale di David LaChapelle
allora Dio indossò le sue galosce
ancora umide di pioggia primordiale
sopravvisse al Mar Rosso, al Diluvio Universale
e guardò se la luna sempre bianca
dominasse le maree
scartabellò fra le stelle e di quelle senza nome
se ne fece vanto Continua a leggere
13 giovedì Dic 2007
Posted Margherita Gadenz
inpater noster
chiedo a Dio di fare un salto nel mio privè
stanza senza arredi con qualche icona
che si sfalda per i tarli di un vento
arroventato che salda i miei capelli
a fibre ignote e li dilegua in un secondo
Pater noster, sto perdendo anche la faccia
nella notte senza griglie verso il cielo
nel rigagnolo dei sensi, percepirti
è una follia che annega il sangue
e rimanda ad altri amori
una fatwa che bandisce le mie mani
dagli abbracci e mi scolora
non reggo il mare sulle spalle
né la terra , solo un sogno
grande come dio:
amare Dio
margherita, 10 dicembre
03 sabato Nov 2007
Posted Margherita Gadenz
in
al secolo, Maria, mia madre dalla faccia tonda
c’è odore di minestra al pianterreno
è dentro la mia mente come tarlo di cipolla
che arrotola la lingua, finisce nel caffè
due fagotti d’innocenza targati donne sole
mia madre con la sua badante
ognuna stringe al seno il proprio dio
e campa
margherita, settembre 2007
07 domenica Ott 2007
Posted Margherita Gadenz
inquanta notte rimane ancora fuori
a incatramare i pini io lo so
non vedo il vento in questo buio
né lo sento
finestre troppo basse perché la luna
ricomponga la sua faccia addosso al vetro
solo foglie smosse del sorbo uccellatore
e bacche rosse senza più colore
proprio in rima,
senza alcun pudore
mi sono detta che fra un paio d’ore
sarà giorno
che indosserò la gonna lunga
e scarpe hogan prese a metà prezzo
perché c’era in occasione il numero per me
se scendo giù in cortile sveglio tutti
meglio aspettare ancora un po’
magari scrivere a qualcuno
ma farlo nella mente come quando dormo malamente
di un sonno tutto angoli e zigzag
poi arriva l’alba
margherita, 15 settembre
26 mercoledì Set 2007
Posted Margherita Gadenz
ininseguo cieli fino ai cornicioni
da là contemplo il tondo della gente,
per compagnia l’estro nuvoloso
di chi esplora a sud il tetto eroso
poi la schiena s’addossa alla luna
che tramonta
il silenzio delle papille un po’ m’ allarma
perché sono creatura senza sangue
animale bianco dentro il cuore
Erica senza k Debora senza h
banalmente Continua a leggere
17 lunedì Set 2007
Posted Margherita Gadenz
in12 mercoledì Set 2007
Posted No category
inOggi ho letto sul Corriere un articolo che riguardava la Merini.
Pare che le abbiano tolto l’erogazione del gas circa un mese fa per timore di un ipotetico suicidio.
Ma non è di questo che voglio parlare. Il giornale riporta anche un brano tratto da libro ‘ La vera Novella (Umorismo nero)’
in uscita per Rizzoli che desidero condividere con voi.
…Quando mi dicono che la mia casa è in disordine, e lo è ( la sovraccarico di roba), non immaginano che ho provato il peggio e quindi me ne strafrego dell’ordine e del disordine. L’essenziale è avere un tetto. Ma che tipo di tetto? Sul nostro tetto non viaggiavano gli operai come su casa mia. Non ci molestava nessuno, anzi, ci ignoravano del tutto, e questo era per loro un grande ossequio alla malattia mentale, che voleva dire menefreghismo. Tanto che io non parlavo più. Ho imparato a parlare anni dopo, col tempo, ma mi hanno subito rubato le parole di bocca e si sono mangiate anche quelle. Così finirò con una battuta che mi disse un’infermiera: ” Lei non ci ha mai detto in tanti anni che scriveva.” . Io le ho risposto: ” Perché non ero matta” …
vi lascio con questa battuta finale della Merini, da meditare, no?
30 giovedì Ago 2007
Posted Margherita Gadenz
inanch’io vorrei degli occhi scuri
da colare sulle nocche dell’uomo che sprofonda nella terra
a seppellire dio
e vorrei che il demone dicesse l’obliqua voglia
di un seno al caramello l’intero dolce della gola arsa
che rimanda all’impazienza un nescio disarmante Continua a leggere
27 venerdì Lug 2007
Posted Margherita Gadenz
in
non lontano rombavano gli aerei
giusto due minuti di tassì
ci siamo saliti in quattro se conto la finzione
e l’autista che spalmava le mani sul volante
per un giorno come tanti e che invece era eccezionale
oblò trasparente senza aria e senza mare il volto Continua a leggere
12 giovedì Lug 2007
Posted Marguerite Yourcenar
in
oggi non leggo il giornale ma la tua faccia
hai notizie interessanti scritte in viso
tutta la pioggia di ieri dentro gli occhi
a bagnare la terza pagina
così piene di trafiletti le tue ciglia
scandiscono la brevità del cosmo
e ti scende sulla fronte un titolo
a caratteri cubitali scritto là
da tempo senza che nessuno
mai se ne accorgesse Continua a leggere
04 mercoledì Lug 2007
Posted Margherita Gadenz
in
quotidiano
– che ne sai del sesso? misurati col quiz! –
forse nulla, mi verrebbe da dire, anche se stanotte
ho sognato di fare all’amore dall’alluce ai capelli
…………..
desidero partire: mete esotiche o dietro l’angolo
dentro un bar a schiumare un cappuccino
con lo spruzzo di cacao, senza l’obbligo del buongiorno
senza colpe appese nella mente come un guardaroba
che non cambia mai stagione, senza il dopo
che sgomenta più del prima, ad occhi chiusi
come chi bacia per incanto e smette di pensare
da poco è tornato mio marito, mia madre è sempre là
– non c’è dolcezza in nessuna bocca – Continua a leggere
30 sabato Giu 2007
Posted Margherita Gadenz
inin progressione
stasera stendo una tovaglia di broccato
per me sola, ci metto pure un fiore
che s’intoni con l’umore tutto nero
come l’occhio di mahi
non tolgo niente ai miei pensieri
nemmeno le frange più sciupate
o le code di visone con unghie
incorporate
un martirio vecchio, il mio, che affabula
d’incanti polverosi la cenere che stringo
in bocca come una reliquia
mi piego per entrare nella gobba
malinconica dell’ora che non passa
trasudando rimmel da maîtresse
con gli occhi miopi Continua a leggere
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.