Ieri all’età di 82 anni è stato barbaramente ucciso il poeta orgolese Peppino Marotto. Un uomo che viveva di libertà, giustizia e profondo senso etico. Un uomo ucciso da sei colpi di pistola davanti alla chiesa del Paese, in pieno giorno, mentre andava a comprare il giornale. Non voglio aggiungere altro alle sue parole dedicate ad Antonio Gramsci qualche mese fa. Non voglio aggiungere altro se non che sono vicina alla comunità di Orgosolo, di cui Marotto era un valente rappresentante, un uomo fiero e tenace, un barbaricino autentico, che ha fatto della poesia uno strumento di denuncia sociale e di grande riscatto per la mia terra e per le generazioni future. Ecco, spero che chi ha deciso ieri, in un moto di farneticante violenza di spegnere la vita di un poeta di 82 anni, punto di riferimento culturale ed etico per l’intera Sardegna, sappia che neanche il sangue ferma la poesia e la lotta per la verità e la giustizia.
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Cantu pro Gramsci *
di Peppino Marotto
De sa conca leonina
éssid’è su pensamentu
in tottu su firmamentu
che una lughe Divina.
L’hana fattu cundennare
a vintannos, innocente
pro l’impedire a sa mente
de poder funzionare.
Su tribunale ispeciale
credia de la virmare
de iscrier a pensare
cussa mente geniale.
Che l’hana postu in sepoltura
ma sos suos quadernos
han’a durare in eternos
pro cantu su mundu dura.
Su pensamentu profundu
had esaminadu tottu
in tantas limbas tradottu
zirand’ès tottu su mundu.
Tottu sas mentes umanas
las terene istudiare
pro las fagher camminare
sas bideas gramscianas.
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Dalla testa leonina
è partito il pensiero
in tutto il firmamento
è come una luce divina.
Lo hanno fatto condannare
a vent’anni, innocente
per impedire alla mente
di poter funzionare.
Il tribunale speciale
si credeva di fermare
di scrivere e di pensare
a quella mente geniale.
L’hanno messo in sepoltura
ma i suoi quaderni
dureranno negli eterni
per quanto il mondo dura.
Il pensiero profondo
ha esaminato tutto
e tradotto in tante lingue
sta girando in tutto il mondo.
Tutte le menti umane
devono studiare
per farle camminare
le idee gramsciane.
[ * da AA.VV. – Terra Gramsci, a cura di G.Baratta e A. Grilletti – A.D. arte duchamp 2007, Cagliari]
Addio Peppino, la Terra Sarda non ti dimenticherà mai.
E’ una notizia che sgomenta, fa male…ho visto un servizio alla TV e mi unisco al dolore di tutti i sardi giusti per questo grave lutto
Gisella
la barbarie umana non ha limiti: uccidere un vecchio, vecchissimo poeta! le sue parole rimarranno nel vento : qualcuno, accanto ai murales scriverà per lui una poesia come questa, che ho fotografato nel 1978 :
Prendiamo dalle ombre del tramonto gocce di pioggia fina.
Notte lunga di sole nascosto sotto le ombre … ombre ovunque
raccogliamo pericoli morte
Teniamo stretta la rabbia come qualcosa che si ama .
Gustiamo l’odio come un alimento.
Retrocediamo, ma ritorneremo
domani.
Grazie Ale di questo ricordo, sì, hai ragione -neanche il sangue ferma la poesia-.
Libertà, Verità, Giustizia, credi da salvaguardare nonostante c’è chi faccia di tutto
‘…per impedire alla mente
di poter funzionare.’
Un altro Peppino è stato martirizzato per gli stessi ideali ..anche lui isolano. Che sia difficile proprio in queste realtà portare avanti un discorso a voce alta con dignità e fermezza, senza cedimenti a comodi compromessi?!
Corri Ale, tu, col tuo grido di denuncia ..e di speranza, sono con te. Un abbraccio
Dice Adonis dei Poeti:
Non hanno nessun luogo – scaldano
il corpo della terra, fabbricano
le chiavi per il cielo –
Non hanno lasciato
né padre né dimora
per le loro storie.
Le hanno scritte
come il sole scrive la propria storia:
in nessun luogo…
Sarà per questo che fanno così paura, fino a eliminarli?
O spaventa ancor più un poeta che si sporca le mani impegnandosi in politica e nel sindacato?
Grazie Alessandra, per la tua testimonianza
Donatella
Non solo nella sua amatissima Sardegna, ma in tutti i luoghi di giustizia e libertà l’assassinio di un “giusto” sgomenta e rafforza, ha ragione Alessandra, l’esigenza di continuarne il canto, Viola
Accolgo questa tragica notizia con costernazione. In silenzio, con il capo e gli occhi chini. Mapi
Ho appreso la notizia ieri sera al tg!
Un atto di barbarie tanto più se consideriamo l’età cagionevole del poeta. Sono vicino alla vostra costernazione , alla rabbia, e spero , ma così sarà, che le parole di denuncia sociale di Marotto possano valicare non solo i confini fisici e territoriali, ma soprattutto quelli dei sentimenti , dell’etica di questa nostra società srenata verso lo sfacelo.
Alzate, alziamo la testa contro ogni sorpruso, contro ogni violenza e facciamolo con i fatti e non solo con le parole.
Gero Miceli
P.S sul mio blog http://geromicelipoeta.blog.kataweb.it ho pubblicato un BANDO per un concorso benefico “POETI PER NICOLAS” , vi sarei estremamente grato se potreste inserirlo qui sul blog e fare un massiccio passaparola, diamo tutti insieme un aiuto importante a un bimbo di soli 7 anni! conto sulla vostra numerosa partecipazione e collaborazione.
Grazie di cuore.
Gero Miceli
Ops… Intentendevo scrivere arenata e non “srenata”… errata corrige 🙂
Come si fa a non essere cinici e pessimisti? Non cambieremo mai.
Che l’uccisione di un innocente salvi gli erodi di turno dalla sconquasso delle proprie stolte paure,(della libertà, del pensiero, qui anche della poesia), che si annidano nella pancia del male, sulla terra?
Un altro modo di combattere il Natale fra noi, che non ferma ma stordisce, punisce chi ama..
Maria Pia Quintavalla
Oltre a provare costernazione, mi chiedo chi abbia potuto fare “questo” e perché.
La mia vicinanza ad Orgosolo ed a tutta la terra di Sardegna.
margheritarimi
La Sardegna è stata ferita nella sua parte più alta ed anche il mondo della poesia, ma ancora spero in una società più giusta e , soprattutto, nelle giovani generazioni. Sandra
Cristo me l’hai fatto un bel discusto.
la poesia resta forse la più alta e pura forma di libertà, ma temerla è inconcepibile.
Imperdonabile delitto. Onore all’uomo e al poeta Peppino Marotto.
Antonio
Carissim* tutt* ho letto, ho letto l’ennesima follia, che invece una spiegazione e un esecutore dovrà pur averlo…ma intanto Peppino ha dovuto finire così i suoi giorni. Non sapevo nulla, stasera ho fatto due straordinarie dolorose scoperte grazie a voi…
Ho inoltrato le parole di Alessandra Pigliaru su reset.netsons.org e ad altri amici ed anche a voi mando queste immagini di MURALES AD ORGOSOLO accompagnate dalle voci dei tenores!!! questo è il link
http://it.youtube.com/watch?v=NsL0xojy9Zc
Peppino era anche “voce” reale di poesia e musica.
Doriana
che vergogna! uccidere un uomo anziano, uccidere un poeta, che vergogna per l’uomo uccidere un altro uomo, ma cosa possono fare gli uomini di buona volonta? è sempre stato così dall’inizio del mondo, caino ha ucciso abele
Cosa possono fare gli uomini di buona volonta?Tu dici Antonella-far conoscere ad esempio le parole di questo poeta sardo, farle circolare. Per me diventa un’urgenza e anche una medicina.
Il virus della violenza ha sempre attecchito e tanto tanto spesso nei secoli, la medicina è stata un canto una musica un graffito un racconto.
Semplicemente un grande!!!!Avete fatto bene a ricordarlo, sperando ora non cada nell’oblio…
Un caro saluto
Luca Ariano
@ GISELLA: Grazie Gisella cara, la solidarietà e la vicinanza in questi casi fanno sempre bene, soprattutto nel ricordo di chi, come Marotto, è scomparso in maniera così orribile.
Un abbraccio, Alessandra
@ BLUMY: Grazie Blumy carissima per aver trascritto queste belle parole. I murales sono un’espressione di resistenza, quelli di Orgosolo in particolare, cominciati nel ’75, sono un alto esempio di narrazione e denuncia sociale. Se ne possono ammirare tanti anche in altre parti della Sardegna che scrivono di un popolo amante della libertà e della giustizia.
Un abbraccio, Alessandra
@ RINA: Quello che mi sconforta è che sono episodi come questi, Rina carissima, a dare della mia terra l’immagine arretrata e cruenta di un popolo efferato e senza scrupoli….Eppure ci sono una marea di Donne e Uomini oneste/i che portano avanti l’esistenza con fierezza e dignità. Un popolo di grande cultura e ospitalità quello sardo che rinnega nella sua radice più autentica meccanismi violenti come quelli dell’assassinio, per dirne uno. Un popolo che ha sempre lottato per la libertà e la giustizia. Peppino Marotto è sempre stato in prima linea, in trincea, come si suol dire. Il suo impegno culturale era direttamente proporzionale a quello civile e politico e spero potrà essere di esempio per tutti.
Un abbraccio, Alessandra
@ DONATELLA: Grazie mille per le tue parole, Donatella. Difficile rispondere al tuo quesito ma io credo di si, sai. Un uomo che ha sempre avuto il coraggio delle proprie scelte, probabilmente risulta scomodo. Eppure non so se questo sia il vero motivo dell’omicidio; mi chiedo solo: come si fa ad accanirsi così nei confronti di un uomo (per giunta di 82 anni) che trascorre l’ultimo tratto di strada dedicandosi alle passioni di tutta una vita?
Un abbraccio, Alessandra
@ VIOLA: L’esigenza di continuarne il canto è fondamentale ed è responsabilità di ognuno che si sente chiamato a farsi carico degli stessi ideali di giustizia e verità. Viola carissima, credo che l’eredità culturale di Gramsci, come quella di Marotto, seppure in situazioni e contesti storici ben diversi, vada raccolta nel modo più urgente possibile.
Un abbraccio, Alessandra
@ MAPI: La tua costernazione è quella di tutti gli uomini e le donne che si sono sentiti strappati di un pezzo importante della cultura e della vita sociale di un popolo. Mapi carissima, grazie per le tue parole di vicinanza.
Un abbraccio, Alessandra
@ GERO: Dici benissimo, un atto di barbarie, sconsiderato e cieco. Penso che la voce dei poeti non si possa spegnere, penso che la parola poetica, che sa diventare sapientemente canto civile, si elevi alta sulle meschinità umane. Ecco, questo mi conforta, seppure poco. Ti ringrazio molto per le tue parole e soprattutto per averci inoltrato questa importante segnalazione che troverà al più presto spazio in questa Via.
Un abbraccio, Alessandra
@ RELOJ: Difficile è vero. Però credo che ci siano altrettante risorse che sono come tante fiammelle accese e che scaldano ogni volta e illuminano la strada dissestata della violenza. Bisogna parlare di certe cose e comportarsi nella maniera più trasparente possibile. Solo così, attraverso banali (solo apparentemente) rivolte individuali, si arriverà ad una presa di coscienza più ampia possibile.
Noi non molliamo però, Reloj.
Un abbraccio, Alessandra
@ MARIA PIA: Che altro aggiungere alle tue parole, Maria Pia cara? Davvero la pancia scellerata di chi si bea del sangue altrui mi fa rabbrividire. Eppure esiste e ingrassa. Che schifo e che vergogna, direi.
Un abbraccio, Alessandra
@ MARGHERITA: L’omicidio è stato perpetrato in pieno giorno, in pieno centro e l’assassino, a piedi, è riuscito a fuggire per i vicoli del paese e a seminare quanti lo cercavano…a quanto pare le indagini sono molto difficili, così ho letto e sentito nei TG. Ovviamente spero che trovino il responsabile ma qualcosa mi dice che sarà molto dura abbattere il muro di omertà, che si crea sempre quando accadono fatti di sangue come questi, purtroppo. Insomma per il momento non si capisce nemmeno il movente…
Un abbraccio forte, Alessandra
@ SANDRA: Il lascito di Marotto, sono certa, verrà raccolto dalle giovani generazioni. Questo mi fa ben sperare, come dici bene tu cara Sandra.
Un abbraccio, Alessandra
@ DOMENICO: Si, disgusto. Esprimi benissimo il sentimento comune.
Un abbraccio e un caro saluto, Alessandra
@ CARLA: Eppure accade anche questo, eliminare chi è scomodo. Raccapricciante, direi. Grazie per le tue parole.
Un abbraccio, Alessandra
@ ANTONIO: Onore, dici benissimo, Antonio caro. Perchè ad un uomo e ad un poeta morto in un modo così assurdo non si può che tributare il massimo dell’onore.
Un abbraccio, Alessandra
@ DORIANA: Grazie mille Doriana, per aver diffuso la notizia e perchè sei vicina; questo video al quale rimandi sottolinea in tutta la sua bellezza i murales e il loro spirito. Si, Peppino era anche voce e cantava alte le sue denunce sia in versi che attraverso il suo impegno come sindacalista. Medicina giusta quella di divulgare e fare circolare i suoi versi.
Grazie ancora Doriana carisisma.
Un abbraccio forte, Alessandra
@ ANTONELLA: Che vergogna, puoi dirlo forte, Antonella! Un atto gravissimo, assurdo che si aggiunge ad una lunga sequela di fatti di sangue.
Orrore.
Un abbraccio, Alessandra
@ LUCA: Grazie Luca. Certo faremo in modo che non cada nell’oblio. Ci vorrà impegno ma già una larga fetta di coloro che in questi giorni lo hanno ricordato perchè già avevano potuto leggere e ascoltare, credo abbiano intenzione di proseguire i suoi intenti. Così spero si possa proseguire.
Un abbraccio, Alessandra
Non ci sono parole per esprimere il mio sdegno e la mia rabbia per questo ulteriore atto di barbarie. Ma niente riuscirà a fermare le voci libere che, ancora di più, continueranno a nascere e a crescere…. nonostante si faccia di tutto per fermarle!
Non ci sono armi per fermare la libertà di parola e di espressione… è meglio che tutti lo sappiano.
Per ogni voce negata altre mille ne nasceranno….
@ NICOLA: Carissimo, è sempre un piacere leggere del tuo ottimismo e della tua voglia di lottare. Fa bene leggere queste parole. Vero: non si può fermare la libertà d’espressione e soprattutto la lotta per la libertà e per la giustizia, per togliersi di dosso le catene della violenza che altro non fanno se non continuare a tenere sotto il giogo dell’oppressione un popolo straordinario.
Un abbraccio, Alessandra
scusa se sono l’ultima, cara Alessandra. Voglio solo testimoniare la mia partecipazione al lutto e alla costernazione per un simile delitto , di un Uomo grande e di un poeta civile come lui
“..ma i suoi quaderni
dureranno in eterno
per quanto il mondo dura…”
Accadrà per lui la stessa cosa.
Grazie per averne parlato e un abbraccio
lucetta
accadrà per lui la stessa cosa.
@ LUCETTA: Grazie per le tue parole Lucetta carissima. Si, credo anch’io che le sue parole sopravviveranno, soprattutto l’alto valore civile che portava avanti. Un abbraccio forte, Alessandra
Da figlio di immigrato sardo in Francia, da comunista, mi sento pieno di tristezza per quello che è successo sulla nostra terra sarda….
Continuamo la lotta…
Certo Sebastien, continuiamo la lotta essendo tuttavia ben consci di quanto è realmente accaduto a Marotto. Cioè che non si tratta di una vendetta. Questo ci tengo a precisarlo come ultima analisi, come mio pensiero doveroso nei confronti di una vicenda dove si è scritto e detto di tutto sui giornali. Si parla della terra sarda con le categorie del codice barbaricino che non esistono più, si decontestualizzano e si appiccicano alla nostra terra nella convinzione che si tratti di pratiche identiche. Niente di più scorretto a mio modesto modo di vedere.
C’è stata un’evoluzione del tessuto sociale che non può essere ignorata.
Un abbraccio speciale a te e alla tua famiglia, carissimo.
A presto, Alessandra
Li lascio al nostro tributo a Peppino Marotto che abbiamo fatto in il nostro il blog. Un abrazo dalla Spagna
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Grazie a Entrenomadas e un abbraccio dalla terra sarda 🙂
Alessandra
Siamo molto triste – wir sind sehr traurig
fatto una belissima passegiata pasquetta 1990 con i nostri tre
filii e Peppino a suo amato pratobello.
Peppino vive nel nostro cuore
Christoph e Gisela Stark