Sono barche ormeggiate
sul respiro del mare
e la resa del vento, la sera
dopo l’oltraggio diurno del maestrale;
miraggio ai naufraghi
d’impalpabili vite
incatenati all’onda dei ricordi,
cerchi imperfetti, compiuti
in nitide geometriche identità
di verde e d’azzurro
abbracciati a se stessi,
solitarie e pensose
nel momento solenne del tramonto.
Si raccontano storie
che galleggiano sul candore
della schiuma, tulle di sposa
sullo specchio placato dell’abisso,
come sorelle ciarliere ma lontane
che alzano la voce per capirsi
sotto l’ala distesa dell’alzavola
e lo sguardo acuto del gabbiano in volo.
marta ajò ha detto:
non le avevo mai viste con questo sguardo…un scoperta nuova e una poesia bellissima!
maria gisella catuoggno ha detto:
Grazie, cara Marta, sei molto gentile. Davvero contenta che ti sia piaciuta, un caro saluto
Gisella
monica martinelli ha detto:
Una bella e rassicurante poesia, che regala immagini lievi ma vivide come fotografie…Mi sono piaciuti tanto questi versi:
“..Si raccontano storie
che galleggiano sul candore
della schiuma, tulle di sposa
sullo specchio placato dell’abisso,..”
Complimenti
ciao
monica
M.gisella Catuogno ha detto:
Grazie, Monica, dell’apprezzamento! Un cordiale saluto
Gisella
Sara Ferraglia ha detto:
Le isole “sono barche ormeggiate
sul respiro del mare”.
Splendida definizione .
Bella poesia
Sara
m.gisella catuogno ha detto:
Grazie, Sara, un cordiale saluto
Gisella
nidia ha detto:
belle scoperte si fanno vagando nel web, complimenti Gisella!
m.gisella catuogno ha detto:
Grazie, cara Nidia…un saluto
Gisella