Monica Torda di Rieti esprime nei testi di questa sua prima raccolta le proprie emozioni in modo spontaneo e sincero.
Il suo stile si connota per una scelta inusuale nella poesia contemporanea: l’uso della rima che dà ai suoi testi l’andamento di “filastrocche” e che la avvicina stilisticamente a Vivien Lamarque.
Tuttavia nelle poesie di Monica Torda c’è una maggiore urgenza di descrivere in versi, senza censure o filtri, tutti gli stati d’animo e tutte le situazioni della vita, da quella sociale a quella intima e c’è un’ingenuità, non costruita, nello sguardo e nel rapportarsi al mondo e alle sue contraddizioni.
In questa sincerità e in questo modo di trattare la poesia come un colloquio, diretto e immediato, con il lettore, sta il pregio di questa prima prova di un’autrice, che si è accostata da poco alla scrittura.
Cristina Contilli
Il mio mondo.
Vivo in un mio mondo,
che direi, particolare,
immersa in quelle cose,
che lo rendono speciale.
Non sono,esse,costose,
ma c’è dentro la poesia,
che,da tempo è diventata,
la più dolce compagnia.
E’ proprio questa a rendere,
il mio mondo armonioso,
consentendo al mio cuore,
di mostrarsi generoso.
E’ sempre lei che dona,
allo stesso sensazioni,
che alimenta il mio sentire,
con dolcissime emozioni.
Nel mio cielo.
Nel mio cielo danzano,
stelle molto passionali,
sono tutte assai gioiose,
perché hanno anche le ali.
Si stanno allenando,
per raggiunger l’infinito,
accettando volentieri,
del mio animo, l’invito.
Hanno tutte il fare,
di chi aveva questo bisogno,
e pregusta la gioia,
dell’avverarsi di un sogno.
A godersi lo spettacolo,
c’è la luna sorridente,
e giù, un cuore di bambina,
che si distingue tra la gente.
Testi tratti da: Monica Torda, “L’esperienza di un’anima vibrante. Introduzione di Cristina Contilli”, Torino, Edizioni Carta e Penna, 2008, pp. 48, euro 7.00.
roberto matarazzo ha detto:
che bello ritornare qui dopo un po’.. a parte il post dell’amica cristina che invoglia alla lettura ritrovo tanti post che leggo ma che non commento per mancanza di tempo.. un abbraccio di cuore
roberto
cara polvere ha detto:
tutto quello che vado a dire è lungi dal desiderio di t-essere polemica. non dirò mi piace/non mi piace
a parte questo bella quartina
che parla delle stelle e di infinito
Si stanno allenando,
per raggiunger l’infinito,
accettando volentieri,
del mio animo, l’invito
trovo che questa poesia si deficitaria di compassione o conpassione con la enne.
non la sento poesia stando a quello che e per me la poesia. cioè propagazione. scambio.
(a parte quella quartina)
il patire con. non c’è il patire con la vita. patire con l’ amore. patire con un tramonto. patire con una morte. con la morte.
non c’è nemmeno – io non lo sento. non lo sento. non sento.
ci fosse stata una stella che cadendo avesse aperto un cratere malfamato in tutta questa gioia e su tutta questa gioia così accollata.
così per bene.pare nasconda qualcosa.
non dà al marcio che si trasforma il nome di marcio. è una bella facciata fin troppo finta anche per uno spettacolo teatrale.
e nonostante i temi, mi arriva arida, sforzatamente gioiosa.
manca di fantasmi. di dialoghi con i fantasmi.
rumori. respiro.
dove sei poeta? dove?
il poeta: sono qui. con le mani addosso
la mia pelle. la sento ma non la dico.
la sento, vermina e profuma. ma non la tocco-
qualcuno mi respira in bocca. ma no voglio
vederlo.
questo testo manca di sogni in divenire.
e poi – negli ultimi due versi finali
avrei – estinto – il cuore – più che distinguerlo.
.
e giù, un cuore di bambina,
che si estingue tra la gente.
( i bambini sanno tutto della morte – anche quelli grandi – senza farne pubblicità)
un saluto
paola
juliette1804 ha detto:
Monica Torda è un’esordiente sia perché questa è la sua prima raccolta sia perché è da poco che ha cominciato a scrivere poesie, come introduttrice del libro, credo, dunque, che le si possano concedere tutte le attenuanti che si concedono a chi è alla sua prima prova.
Cristina
cara polvere ha detto:
no.
scusa. ma no. mi stai facendo passare per un aguzzina e non mi piace. non mi pare di avere scritto che l’ esordiente Monica Torda
dovrebbe essere radiata da che so un club di aspiranti esordienti poeti. ho scritto che
non vive la sua poesia. è chiusa all’ altro lato della medaglia.
attenuanti di cosa?
vuoi proporre un indulto per tutti quelli che fanno una rima e che si chiamano da sè stessi poeti? ti sembro presuntuosa? pazienza.
io non concedo un bel niente per quanto riguarda il mio giudizio poetico e per il poco che importa. proprio nessuna attenuante.
dico quello che penso sperando che non si legga solo quello che si vuole leggere e la POESIA se c’è IL POETA andrà al di là delle mie povere parole, se ne impipperà altamente di me e di quanto dico.
e basta con ‘sta solidarietà.
e poi. esordiente di che.
da dov’è che si esordisce. mai capito.
o meglio si, ma se lo scrivo mi censurano.
un caro saluto
paola
ps: prego visto che disturbadi cancellare questi due miei commenti negativi.
juliette1804 ha detto:
Qui non si cancella nulla, tranne i commenti offensivi e il tuo non rientra nella categoria… io ho un’agenzia letteraria, perciò, se uno scrittore esordiente mi chiede di trovargli una casa ed. e di scrivergli un’introduzione, io lo faccio, perché fa parte del mio lavoro, cercando però di portare anche il testo che deve essere pubblicato ad un livello accettabile per gli eventuali lettori, sia che siano degli addetti ai lavori sia che siano dei normali lettori, che in una libreria di Rieti possono comprare il libro di di Monica perché la conoscono o perché ne sono incuriositi… il resto, intendo le domande: è poesia? non è poesia? Questo autore ha il sacro fuoco dell’arte oppure non ce l’ha? Sono considerazioni che non mi interessano… ogni testo o quasi (a meno che l’autore non sia proprio un pessimo scrittore) si può con un po’ di lavoro di editing portare ad un livello accettabile per una pubblicazione con una casa ed. di medie dimensioni (come è Penna D’Autore di Torino).
Cristina
cara polvere ha detto:
a)cercando però di portare anche il testo che deve essere pubblicato ad un livello accettabile
b)il resto, intendo le domande: è poesia? non è poesia? Questo autore ha il sacro fuoco dell’arte oppure non ce l’ha? Sono considerazioni che non mi interessano…
c)ogni testo o quasi (a meno che l’autore non sia proprio un pessimo scrittore) si può con un po’ di lavoro di editing portare ad un livello accettabile per una pubblicazione
[…]
ah.
ecco.
senza parole, Cristina.
vorrei chiedere: e la poesia?
ma che domada stupida sarebbe.
grazie della risposta, dell’ interazione.
paola
juliette1804 ha detto:
Io non faccio teoria della letteratura o dell’estetica, io lavoro in ambito editoriale e perciò ragiono così in modo realistico, pragmatico, però, Monica mi ha mandato 60 poesie e per la pubblicazione ne sono state scelte 35, quindi, c’è stata una selezione, fatta in base a criteri possibilmente oggettivi:
musicalità dei versi
profondità dei contenuti
coerenza di un testo con gli altri testi della raccolta
e poi del libro sono state fatte ben tre bozze di stampa…
mi pare molto più serio proporre all’autore un percorso di scelta e di selezione dei propri testi, preceduto da un lavoro di lima sui testi stessi, piuttosto che discutere in astratto di cosa è oppure non è la poesia…
Cristina
cara polvere ha detto:
si, cristina. nonostante un po’ di amaro in bocca, getto la spugna. (sto invecchiando da un po’)
ps: e chi lo sa poi cos’ è la poesia.
paola
cara polvere ha detto:
Cristina.
mi scuso per il minuscolo.
p.
juliette1804 ha detto:
Non c’è problema per il minuscolo, scusa solo una curiosità: chi sei?
Cristina
P.S. Io sono Cristina Contilli, juliette1804 per wordpresss, perché Juliette è la protagonista di un mio romanzo ambientato nel 1804.
cara polvere ha detto:
IO SONO paola lovisolo
cara polvere per la rete
terrore degli scarafaggi che a Torino
pare si stiano moltiplicando
senza soluzione di continuità.
uso LE TRAPPOLE raid.
p.