(Gaeta, settembre 2002)
Dicono i mistici
che più siamo vuoti e più ci rischiara la luce.
Sul morbido fondo del mare
il guizzo di piccoli pesci
muove solari triangoli
nell’acqua bassa.
Scatto una foto ai miei piedi e ai pesci
e la mia ombra entrerà nell’intreccio.
Essere vuoti
è il passaggio nella camera oscura?
Non so se questa pace me l’hai data tu o il tempo
oppure tu in accordo col tempo o il tempo con te
proprio come accade
in un’idea molto antica di armonia.
Non vogliamo leggere il cammino degli astri
ma i pensieri affacciati
sul fondocielo dei bicchieri.
Una folla infantile che saluta
prende il profilo sfatto delle nuvole
poche e bianchissime.
Sentiamo tutto lontano andato via
oggi, in un mezzogiorno di settembre
dentro un globo di vetro fermi
e fuori la neve cade sempre
o si alzano gli spruzzi delle onde.
La luce soffice del dormiveglia
è una penombra che ci sfuoca.
Si è cercato umilmente
il senso oscuro
seguendo sempre un’idea di luce.
Se è l’ultima pagina la leggeremo insieme
penso a uno dei quadri che ci piacciono
con luci di striscio, barocche, la lucerna
sui libri e pochi oggetti intorno.
Non abbiamo più fretta: tutto è qui.
Poco a poco ce ne siamo accorti
accostando sogni e matite
come sotto il banco a scuola
non delusi – non ancora troppo –
dalle nostre illusioni.
L’alluce proprio sul filo della schiuma
tocca il regno del mare, l’infinito è
proprio in quel punto d’alluce
che rabbrividisce si ritira indugia
entra.
L’anteprima dolce della morte
è il viaggio attraverso il sonno
di noi due distesi sulla sabbia
l’uno nelle braccia dell’altro.
Negli antichi sarcofagi gli sposi
stanno affrontando il nulla
tenendosi per mano.
Non è triste, anzi, ridendo
incrociamo carezze sulle braccia.
Sono tranquilla troppo tranquilla.
Vorrei due cuori identici
uno morto l’altro vivo
per affrontare il reale
con passione e indifferenza
parallele.
La luce apre il mare
lo richiude il buio
ed è lo stesso mare siamo
le stesse persone
più indifferenti o turbate
dai trucchi diurninotturni.
Nel controluce
ci guardiamo con gli occhi socchiusi
come per scattare una foto:
nessuno in giro
neppure il mare
vogliamo esserci solo noi
noi senza il pensiero della fotografia
(se la luce è alle spalle
se è la più densa del tramonto
se il tuo sorriso di adesso
è quello da ricordare.)
Chiudo le palpebre per entrare
in me improvvisamente notturna
non domandarmi dove sto andando
sono luoghi di troppo buio –
ma forse in qualcosa a metà
sollevato e laterale
come quando ci parliamo noi due
sentendoci stretti, vicini.
La prima volta che ho sognato mia madre
aveva il prendisole bianco
le ho detto fai qualche passo
verso di me, voglio fotografarti.
Nell’attimo dello scatto
tu mi hai svegliato.
Sulla spiaggia non leggi
nella borsa gli asciugamani
i libri chiusi le ciabatte ferme
le sigarette che non hai fumato:
dormi.
Infine ti sei concesso
solo a te e a quest’ora meridiana
senza démoni tremito e parole.
Nessuna terra in vista, nessuna nuvola o nave.
erikaranfoni ha detto:
Bellissime queste parole, si fanno gustare e toccare con la mente e con i sensi.
Grazie e complimenti, Erika
antonellapizzo ha detto:
belli, marittimi, di azzurro e bianco, di sonno e sogni, di apparizioni e visioni, ma più di ogni cosa avverto una grande luce. ecco, per me sono versi solari. ciao antonella
mariapia ha detto:
Ci atterrisce e calma, questa composta bellezza, verità della vita, delle (tue) parole. Ciao, Lucetta
E come è intensamente femminile!
Maria Pia Q.
margheritarimi ha detto:
Da una parte il bisogno di vuoto e di allontanamento
dall’altra passione e attaccamento
in questo… tutta la contrastante bellezza
“Vorrei due cuori identici
uno morto l’altro vivo
per affrontare il reale
con passione e indifferenza
parallele”
Grazie Lucetta
fernirosso ha detto:
“se la tua ciotola è piena come potrai contenere ancora tè?”
lo stesso vale per noi, come dici in apertura. E poi a seguire il fondo del mare, le luci, i guizzi delle emozioni come azioni di pesci che ci navigano il corpo e non conoscono limiti, confini, tempo. Tutto è uno e unico, da vivere con intensa passione, con entusiasmo (uscendo da se stessi, appunto) e contemporaneamente vivendo la profondità nell’apertura la mondo.Grazie Lucetta della passione e della freschezza con cui ancora vivi il quotidiano, traducendolo in meraviglia.ferni
roberto matarazzo ha detto:
bellissima lucetta..
mirko servetti ha detto:
conosco, conosco, cara Lucetta… ebbi questo privilegio e sono lieto di ritrovare qui i bellissimi versi…
mirko
Josè Grilli ha detto:
I tuoi versi cantano, volano
guizzano fanno capriole
scendono diritte al cuore
Josè
lucetta ha detto:
cara Erika,
proprio quanto idealmente vorrei raggiungere con la mia poesia: che tutti i sensi ne vengano coinvolti… Una bella pretesa,no?
Ti ringrazio molto per questo commento che mi fa piacere, ovviamente.
un abbraccio
lucetta
lucetta ha detto:
cara Antonella,
proprio un bel commento il tuo, grazie, soprattutto se proviene da una “solare” come te.
Ho scritto questo testo col desiderio di riportare sulla pagina esperienze e riflessioni nate proprio in quelle ore estatiche di magica calma, che adoro
Grazie
lucetta
lucetta ha detto:
Maria Pia cara,
molto contenta della tua visita!
Felice che la mia poesia ti sia piaciuta.
Grazie di cuore, con la speranza di rivederti, dopo tanto tempo.
un abbraccio
lucetta
lucetta ha detto:
Grazie a te, cara Margherita,
della lettura e del rilievo di quei particolare versi che riflettono ancora adesso il mio pensiero.
Mi piacerebbe conoscerti (ma non solo tu, naturalmente).
un abbraccio
lucetta
margheritarimi ha detto:
Carissima Lucetta spero invece di “non farmi conoscere” 🙂 scherzo per un po’ di imbarazzo.
A parte questo… sarebbe anche per me un piacere incontrarti ma prima o poi sai…la poesia ci darà l’occasione.
Un carissimo abbraccio
margheritarimi
sandrapalombo ha detto:
Una calma che permette alla luce di entrare e di immaginare il viaggio, ma più che il messaggio , sui pieni e sui vuoti, voglio
sottolineare l’eleganza e l’armonia di questo testo, frutto di una grande padronanza della lingua e dell’arte poetica. Ciao ciao Sandra
lucetta ha detto:
Grazie a Mirko e a José (che attribuisce ai miei versi…addirittura il canto. Magari.)
E a Sandra, anche a lei un grande GRAZIE per i troppo lusinghieri commenti.
un grande abbraccio a tutti e tre
lucetta