Il tempo oscillante
bisognerà svestire infine i sogni
di buona fattura
che hanno colorato il buio di questi anni
conto le strade chiuse
e chiudo il pallottoliere
non ho mai avuto un cane grigio e nero
che somigliasse a quello
che da bambina mi tiravo dietro
non ho preso un biglietto di sola andata per Fuerteventura
non ho fatto piste nere e anche le rosse – poche.
non ho trovato generazioni di speranze
né sperato nelle future generazioni
e ora anche se volessi
è tardi
2
mi manca il tempo oscillante
il tempo che ti ravvolge da un lato
il tempo fatato
che ha un suo centro
e non ha precisione
il tempo minuto eterno
o eternità-minuto
del tempo minuto
non so che fare
3
e mentre davo disposizioni a badanti multietniche
variamente incasinate
mi venne in mente che non ti vedevo da tempo
e che per quello che sapevo
potevi anche stare sulla luna
e invece eri sempre là e nulla era successo
tranne qualche dettaglio minimo
che rovesciava ogni cosa
icittadiniprimaditutto ha detto:
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
fattorina ha detto:
Esiiste in filosofia un pensiro debole, in narrativa il minimalismo, in pittura lo straniamento. La poesia è sempre fedeloe a se stessa, non dice mai solo la superficie, basta grattarli appena e mostrano i cieli e gli abissi. Come queste poesie di Marina, così quotidiane e così profonde e vere.
Sara Ferraglia ha detto:
La numero 3 ( freddamente la richiamo così) più delle altre parla del tempo a volte pesante a volte così trasparente da farsi per un momento dimenticare.
Sara
marinaraccanelli ha detto:
queste meditazioni sul tempo mi intrigano molto, e anche i testi come questo, in apparenza minimalisti e dimessi, e invece essenziali e come sull’orlo come di un abisso
marinatorossi ha detto:
Grazie della lettura. Il tema del tempo mi ha sempre affascinato. Il tempo che noi inseguendo frammentiamo, il tempo che può dilatarsi o comprimersi, il tempo misura dell’animo…
sonobruno ha detto:
E’ uscito un libro di F.Rampini, dal titolo “Voi avete gli orologi, noi il tempo” che è (a dire dell’autore) una locuzione “filosofica” afgana. Davvero, non dovremmo contarlo il tempo, che è un esercizio semplice ma, ognuno a modo proprio, viverlo.