LA POESIA E’ DONNA
La poesia è donna
tutte le volte che dai luoghi comuni
è umiliata, vilipesa, stuprata.
La poesia è donna
tutte le volte che vien mutilata
dei suoi accenti, delle sue intime pause
quando un fiotto d’acido la sfigura
cavandole dal volto la rima più bella
o il sacro respiro delle cesure.
Per questo la poesia
recrimina dignità da ogni verso
che ricerca a sua volta
l’amore della sillaba
curata nella forma,
nella verace polpa del contenuto
mai banale, sempre levigata.
La poesia è donna
davvero donna, ora
che riconquista fiducia in sé stessa
nelle sue uniche sfumature allegoriche
nell’abbraccio del metro col suono
e può camminare per ogni strofa,
libera per le strade di ogni paese,
universale sebbene la pelle
con la latitudine cambi colore.
Così è il cuore della poesia
ricco di globuli, vitale
e anche alla centesima lettura
sempre palpitante.
POETICA DELL’ASFALTO MILANESE
Da questo asfalto accidentato
da questa asfittica Milano
nasca una sillaba di vita
un atomico, libero afflato
e vigoroso cresca, sviluppi
nel cemento armato le radici
e, sparate le gemme, il polline
semini chiaro il poetico sperma
fin dentro la fogna più impura
i tubi di scarico, il morto
cantiere lasciato alla ruggine.
Calcifichi lo strofico scheletro
secondo il metro a lui più adatto:
lungo i binari della metrò il binario
il quaternario intorno alla Torre Velasca
avvolga il Duomo l’endecasillabo più fine
e vibrino le punte degli affilati grattaceli
con le sanguinetiane ipermetrie
ballando al ritmo di Jannacci.
I VERSI SONO NERVI DEI NOSTRI NERVI
I versi sono nervi dei nostri nervi
asciutti prolungamenti del pensiero
che si travestono d’inchiostro
per essere accolti da una penna.
Partoriti da creazione paziente,
e non aborti d’un’istantanea improvvisazione,
su un foglio sono sospinti alla vita
non per morire subito dopo
(o sotto l’incusso terrore dei classici)
ma per essere letti, ad alta voce,
con coraggio e determinazione
fra una doglia e l’altra della vita
per ragionare sulla sillaba
sbagliata, sul refuso più infelice,
magari per annientare
quel pleonasmo che tortura,
e riconoscerci uomini
splendidamente unici e finiti
come i nostri versi più limati e rifiniti.
IL PIANTO DELLE FAGGIOLE
Sta nell’imberbe faggeto di giallo
recondito, il pensiero fermo, innato,
all’alba di un divenire sfrondato
chiuso a riccio, nel mondo fatto a mallo.
Come un bombice afferra il brullo tronco
e s’avventa alla bella, bella foglia,
il fosco inconscio emerge a tratti, abbaglia:
s’apre una faglia e ecco il ricordo. Monco.
Una zagaglia infilza la certezza
e sgorga dal torbido tafferuglio
quanto di più putrido, nero; duole
il passato duole ed il male svezza
antichi “no!” e infetto sangue vermiglio,
lacrime –rosso pianto di faggiole–.
ADAGIETTO IN FA MAGGIORE
C’è un mondo di differenze tra una
croma Mahler e una normale croma.
- Mahler
Pioggia d’arpeggi,
tracce di un nubifragio:
semioscura iride
nell’anima; archi
squassano artiche corde
di antico pianto e
raschia i ricordi
l’ebbro eco dei violini:
sgocciano crome.
Francesco Gallina, nato nel 1992, sta concludendo gli studi universitari alla magistrale di Lettere e Filosofia di Parma, sua città natale. Autore di opere di poesia, narrativa lunga e breve con preferenza per i generi giallo e storico, ha ricevuto dal 2012 più di ottanta riconoscimenti letterari a livello nazionale e internazionale. Dirige il blog di critica Busillis e produce articoli e saggi di critica letteraria, teatrale e cinematografica pubblicati prevalentemente su riviste accademiche. In uscita prossimamente un lavoro su Italo Svevo per l’Università di Parma.
DE PERFECTIONE ( Helicon, 2012) è il suo romanzo d’esordio, thriller classificatosi fra i primi posti in diversi concorsi letterari internazionali: MIGLIOR ROMANZO GIALLO al Premio Scriviamo Insieme di Roma, PREMIO DELLA CRITICA PER L’ORIGINALITÀ al Premio Città di Pontremoli, II CLASSIFICATO al Premio Sirio Guerrieri e Micheloni, PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA al Premio Pegasus di Cattolica, III CLASSIFICATO al Premio Albero Andronico e Città di Recco, PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA al Premio Montefiore, II CLASSIFICATO al Premio Micheloni, II CLASSIFICATO al Premio La Pergola di Firenze.
Nel 2014 è stato candidato dalla Bocconi di Milano al Dante d’Oro, premio consegnato nel passato a Susanna Tamaro, Antonio Pennacchi, Valerio Massimo Manfredi, Roberto Vecchioni e Niccolò Ammaniti.
LA POETICA MUSICALE NEL “DECAMERON” è il saggio vincitore assoluto del Premio Casentino 2015, pubblicata alla fine dello stesso anno per i caratteri della Casa Editrice Helicon.
Il blog di Francesco Gallina: http://busillisblog.blogspot.it/
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.