Chiaro silenzio
Nel mattino fiorito
Di primavera
Viene dal mare
Rigogliosa carezza
Ala d’estate
Resta sospeso
Fra migrazioni e vuoti
Tempo d’autunno
Male che pesa
E non ci sono unguenti
Gelo d’inverno
20 martedì Gen 2009
Posted Bonfiglio Anna Maria
in
Blumy ha detto:
delicate, mi piacciono
rosaria di donato ha detto:
A me questi componimenti sembrano eleganti, raffinati, circonfusi da un’immenso chiarore. In linea con la tradizione degli haiku che vuole un richiamo alla natura.
Che belli!
Rosaria Di Donato
rosaria di donato ha detto:
scusate l’apostrofo ma mi è scappato!
Ciao
Antonio Fiori ha detto:
Sono haiku in piena sintonia col dettame naturalistico originario.
Quello dedicato all’estate e quello all’inverno mi sono particolarmente piaciuti.
Un caro saluto ad Anna Maria e a tutti
Antonio
nuska ha detto:
grazie per avere letto e detto.saluti cari
anna
margheritagadenz ha detto:
ancora non so se amo gli haiku.. ho un rapporto conflittuale con questo tipo di scrittura che non ci appartiene ma nello stesso tempo avverto la Bellezza del ‘fotogramma’ che ci rende protagonisti immobili, quasi assenti , perché è nella contemplazione che si verifica il miracolo del ‘vedo e sento’ così rarefatto da togliere la possibilità del dire.
grazie per i tuoi haiku, annamaria, che sono per me ‘esercizio’ di essenzialità.
aggiungo questo passo dal libro Neve di Maxence Fermine.
ne consiglio la lettura.
Si spacca la brocca d’acqua
( Stanotte ha gelato)
Mi desta.
Bashô
” Cos’è la poesia?” domandò il monaco.
” E’ un mistero ineffabile” rispose Yuko.
Un mattino il rumore della brocca dell’acqua che si spacca
fa germogliare nella testa una goccia di poesia,
risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza.
E’ il momento di dire l’indicibile.E’ il momento di viaggiare
senza muoversi. E’ il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e
scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe.
Un haiku
Un mattino, ci si sveglia. E’ il momento di ritirarsi dal mondo,
per meglio sbalordirsene.
Un mattino. si prende il tempo per guardarsi vivere.
da NEVE di Maxence Fermine, ed.Bompiani 1999.
ecco, quel ‘guardarsi vivere’ ha in sé ogni senso.
margherita g.
antonella ha detto:
mi sento di sottoscrivere ciò che afferma margherita che ringrazio per il suo contributo. come lei non so se amo gli haiku. questi di anna però li sento, in modo particolare oggi ho amato questo
Male che pesa
E non ci sono unguenti
Gelo d’inverno
grazie. antonella
sandrapalombo ha detto:
Sono un battito d’ali di un pennuto leggero questi haiku che si muovono nelle stagioni e tra gli stati d’animo delle persone. Il primo e l’ultimo sono i miei preferiti. Un abbraccio Sandra