Intitolazione Piazzale a Annarita Buttafuoco

Portoferraio 28 settembre ore 12  

Venerdì 28 settembre alle ore 12 sarà inaugurato a Portoferraio il Piazzale intitolato ad Annarita Buttafuoco, prematuramente scomparsa a Arezzo il 22 maggio 1999, che nei suoi venticinque anni di attività accademica e di militanza civile, si era guadagnata il titolo di “storica delle donne” per antonomasia, tanto che i suoi studi sono stati conosciuti e apprezzati non solo nelle università italiane, ma anche in quelle straniere dove teneva corsi e conferenze. Il Piazzale che l’Amministrazione Comunale di Portoferraio ha scelto di intitolare alla Buttafuoco, si trova davanti all’Istituto Superiore di istruzione Secondaria “G. Cerboni”, per far sì che il rigore e lo spessore culturale di questa studiosa elbana, sia d’esempio ai giovani che frequentano e frequenteranno la scuola.L’intitolazione del piazzale è tuttavia solo il primo passo di un programma che il Comune di Portoferraio, assieme al Comune di Rio nell’Elba, sta perfezionando per far conoscere agli elbani e agli ospiti l’opera di ricerca e le numerose attività svolte da Annarita Buttafuoco. Con atto di Giunta, infatti, è stato costituito un comitato promotore che ha come obiettivo la promozione delle attività e degli studi di questa donna che, nonostante i successi ottenuti, non ha mai reciso il cordone ombelicale con Portoferraio dove vive tutt’ora la mamma Raffaella.

Annarita Buttafuoco, autrice di numerosi libri e saggi, il cui elenco sarebbe troppo lungo da riportare, nasce a Cagliariil 15 marzo 1951 e a soli due anni si trasferisce con la famiglia da Oristano all”isola d’Elba. A Portoferraio cresce e frequenta la scuola elementare “Cesare Battisti” la Scuola Media “ Giovanni Pascoli” e il liceo classico “ Raffaello Foresi”. Nel 1970, ottenuto il diploma di maturità classica si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia di Roma dove si laurea nel 1974 con una tesi sui Lineamenti antropologici del Sanfedismo. Dall’autunno del 1974, inizia l’insegnamento all’Università di Siena, sede di Arezzo; nel 1981 è ricercatrice e nel 1992 diventa professore associato. A Roma nel 1975 fonda assieme a Tilde Capomazza la rivista DWF (donnawomanfemme),che dirigerà poi dal 1978 al 1986. Dal 1991 al 1995 è Presidente della Società italiana delle storiche e promotrice della Scuola estiva di storia delle donne di Pontignano. Nel 1993 diventa Presidente dell’ Unione Femminile nazionale, carica che ricoprirà fino alla morte. Nel 1994 promuove la trasformazione del Centro per gli studi del movimento di liberazione della donna in Italia in Fondazione Elvira Badaracco e fonda gli archivi riuniti delle donne. Muore ad Arezzo il 26 maggio 1999.