suoni come di un nastro strappato
una lieve mano che apre un pacco
– un primo pomeriggio piovoso,
un’ora di stasi indifferenziata,
come priva d’importanza, solo
un posarsi strato su strato
d’un’inquietudine senza cause apparenti –
cose prive di valore,
pioggia appunto, e attesa
e aerei che decollano
e nessuna fretta che finisca…
Sull’onda crepuscolare
galleggiano remote
cose che acquistano
un senso improvviso nuovo,
una specie di trasloco,
sui muri, nei corridoi,
ovunque si accumuli il vivibile,
qualcosa matura
come se le parole
ingravidate creassero
le cose stesse,
le cacciassero via di casa
come figli ingrati.
Giacomo Cerrai
sandrapalombo ha detto:
Giacomo ci ha regalato questa poesia dalla
quale estrapolo :
Sull’onda crepuscolare
galleggiano remote
cose che acquistano
un senso improvviso nuovo
in cui mi sono rispecchiata e ritrovata, come del resto tutta la poesia che ben descrive l’animo in un momento di stasi.
Grazie Giacomo.
Sandra
diluvio ha detto:
Fantastico, davvero splendido…
Grazie…
Blumy ha detto:
amarezza, senso di alienazione, ma non senza spiragli
Sull’onda crepuscolare
galleggiano remote
cose che acquistano
un senso improvviso nuovo
e il tutto raccontato quasi in apnea, quasi senza pause per il respiro.
Felice di conoscerti, Giacomo.
Rina ha detto:
“..un’inquietudine senza cause apparenti” porta a un rinnovamento di ottica, che dà nuovo significato a ogni cosa. Vero.
marinaraccanelli ha detto:
una lettura che si fa scorrendo sulle parole facilmente, eppure si sente già alla prima lettura che ogni parola è “ingravidata” e allude, apre pertugi verso mondi…il nastro strappato, il trasloco: metafore semplici in un dire solo in apparenza dimesso, in realtà così coerente e maturo da spingere il lettore verso emozioni nuove…
si rilegge, e si scopre altro ancora…
marina
michele ha detto:
La calma apparente di gesti e pensieri lascia sospesi e sospese le cose che circondano.
Qualcosa accadrà dietro le parole, il nastro, il trasloco; la propria lucidità la propria follia di un attimo.
Solo pensieri di un lettore,la poesia è anche questa.
Michele
Giacomo Cerrai ha detto:
Ringrazio tutti gli amici per i loro commenti, alcuni dei quali decisamente benevoli come quello di Diluvio…mi sembra che comunque tutti abbiano colto il senso, e questo mi fa piacere…
Grazie ancora
G.
viadellebelledonne ha detto:
c’è la quiete dopo la tempesta, qui mi pare sia al contrario, c’è una quiete, un accumulo che lascia presagire una tempesta di parole. perchè le parole e la poesia non nascono dal nulla ma da una calma apparente. da un caos calmo? antonella
ossodiseppia ha detto:
Come un attimo prima che la casa, nuda, esploda…
e.
Maria Pina Ciancio ha detto:
“… come se le parole ingravidate creassero le cose stesse, le cacciassero via di casa come figli ingrati”.
Belli questi versi
Mapi