Ai Signori del Teatro
Quando, Signori Direttori, quando
La smetterete di allisciare i Critici
Desti o dormienti, logorroici o stitici,
Per quel ritaglio-stampa miserando
Che pur valse qualcosa in tempi mitici:
Critica ed Arte, insieme, quasi al bando,
Ma ben si difendevano lottando,
Mirando in alto, schifando i politici.
E Voi, Signori Critici, ma quando
Dismetterete i pensierini artritici
Ma esposti come vaticini pitici
Che andate sulla carta compitando
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