Antonella Pizzo e Margherita Ealla a colloquio con la poesia di Paola Lovisolo.
Oggi, per la rubrica Particelle su Poesia 2.0
03 giovedì Feb 2011
Posted Paola Lovisolo
inAntonella Pizzo e Margherita Ealla a colloquio con la poesia di Paola Lovisolo.
Oggi, per la rubrica Particelle su Poesia 2.0
Marta Ajò ha detto:
mi coglie un senso d’inadeguatezza, afflitta…
mi restano dentro “chilometri di cielo” che, grazie a Paola, scopro non essere infinito, ma a termine, come tutti noi…
bella immagine!
paolalovisolo ha detto:
Care Antonella e Margherita… mi avete fatto un dono che non dimenticherò. la sorpresa è stata di tutto: commozione e anche esclamazione: “ma guarda guarda zitte zitte mi scrivono quella meraviglia di dialogo che mai avrei pensato potesse nascere dalle mie parole che sempre più spesso mi sfuggono avide di altro o di altrui. non lo so.
grazie. un privilegio che unifica e per certi versi (mi) risolve in relazione a questa cosa insieme – per fare il verso contrario all U.P.I. perché sa di apprezzamento attenzione accoglienza da parte vostra verso quello che scrivo che poi è quello che sono.
con riconoscenza.di cuore.
paola
ps: mi scuso per il commento forse striminzito. proverò a lasciare anche due parole su Poesia2.0
antonella pizzo ha detto:
Ringrazio te per averci ispirato questo dialogo e per essere stata voce attiva, prima voce in questo dialogo a tre voci, ringrazio Margherita che ha avuto l’idea e Poesia 2.0 per averci dato spazio. antonella
ps. qui ci metto un sorrrrrrrisone :-))))))))) tutto per te
Pingback: L’U.P.I. di Paola Lovisolo (di Margherita Ealla e Antonella Pizzo) « letture (e scritture)
Anna Maria ha detto:
emoziona e fa pensare – non è cosa da poco – questo colloquio che declina, esplora, scava e sfida il dire, non lo scioglie sbrigativamente. Parola rigorosamente, caparbiamente, coraggiosamente insoluta con una prospettiva straordinaria nell’immagine di Paola Lovisolo, scelta per introdurre il post
margherita ealla ha detto:
aggiungo il mio ringraziamento oltre che a Paola e alla sua voce (“voce attiva”, dice ottimamente, come al solito, Antonella), anche a quella di Antonella, a Marta e ad Anna Maria.
Aggiungo tutto il piacere del dialogo che è scaturito in modo spontaneo, ed è continuato allo stesso modo, seguendo gli spunti che le voci via via si rimandavano, senza filtri o variazioni rispetto a quello che ciascuna singola voce andava suggerendo; insomma proprio voci che partecipavano alla voce (della poesia) in capitolo.
Un’esperienza molto intensa e coinvolgente.
Un caro saluto a tutti!
marinaraccanelli ha detto:
indubbiamente un’esperienza stra-ordinaria, questo dialogo a tre, un’architettura di parole su foglio o schermo bianco che vive anche di immagini e indica possibili direzioni interpretative scaturite all’ennesima potenza in seguito all’impossibile risoluzione finale del testo poetico…però, con una spontaneità che è il vero fascino di questo intreccio!
marina
margherita ealla ha detto:
Grazie Marina! anche di avere colto la spontaneità, che è stato proprio il modo del dialogo.
ciao
antonella pizzo ha detto:
è vero, confermo! ciao a.
francescomarotta ha detto:
Già letto ed apprezzato “in loco”.
Qui mi preme ribadire il mio “inguaribile debole” per la scrittura di Paola.
fm
m.gisella catuogno ha detto:
La necessità e lo spavento e l’estasi di riempire, di riuscire a riempire quella pagina bianca, affidando ai segni grafici i pezzi del nostro cuore, della nostra mente, della nostra condizione soggettiva/universale.
Poesia come comunicazione, come suggestione: una sfida, un sasso gettato nello stagno che fa passare l’acqua dalla staticità al dinamismo…
Complimenti a Paola, Antonella, Margherita per la profondità del loro pensiero
Gisella
paolalovisolo ha detto:
molto riconoscente del tuo segno di stima qui, Francesco. grazie.
@Maria Gisella
“La necessità e lo spavento e l’estasi di riempire, di riuscire a riempire quella pagina bianca…”
considerazioni che mi toccano, grazie. e visto che evochi l’ immagine dello stagno mi permetto di riportare un piccolo pezzo della risposta che Margherita ha scritto per Lucetta Frisa: ” Ecco l’immagine del nastro e del cerchio (dei cerchi) che si espandono richiama quel toccarsi, intersecarsi, e, perché no, anche sfaldarsi (come dici tu) delle voci in quella tua (bellissima) “impressione che le voci possanono moltiplicarsi in una condivisione sempre più complessa e inesauribile”
caro saluto a Voi
paola
ps: e mi scuso di non essere ancora intervenuta esaustivamente su Poesia2.0.