Scorre altrove la vita che volevo.
La colpa è del ronzio di un calabrone
che coprì la nota giusta e lo sguardo
di quel volto esposto al vento – di quando
indossavo la scamiciata a quadri
e il corpo non sudava per il caldo –
rimase in fotogramma nel cassetto.
Quanto sopra racconto, a discolparmi.
Scorre altrove la vita che volevo
11 martedì Set 2007
Posted Sandra Palombo
in
Marzia Serra ha detto:
Eh si, c’è sempre un calabrone che ronza nel momento sbagliato.
Molto apprezzata.
Ciao
M.
mariapia ha detto:
Con questi endecasillabi belli e pieni, che vuoi che faccia il calabrone?
Deliziosa!!!!
Maria Pia Q.
marinaraccanelli ha detto:
un piccolo gioiello, tra un incipit invogliante e musicale (nonostante il ronzio) e un finale vagamente ironico: un lampo, e altre visione di vita si aprono e chiudono immediatamente…
ciao
marina
violaamarelli ha detto:
sì, è una foto in cui mi riconosco e il testo scorre ..qui.. un caro saluto, Viola
Blumy ha detto:
la vita scorre sempre altrove, Sandra, ma questi versi ne riscattano le colpe, i fastidiosi ronzii, i sudori indesiderati.
E la nota giusta brilla su questa pagina di VDBD.
maria gisella catuogno ha detto:
quel che poteva essere e non è stato…ma con ironia ed indulgenza, secondo il tuo stile!
un caro saluto
gisella
antonella ha detto:
mi piace questo raccolto di discolpa, ha ragione gisy, poesia ironica e indulgente, dici cose importanti con non chalance, la colpa è di quel ronzio se non è stato… amore? a.
domaccia ha detto:
Forse, a ben vedere- un lettore potrebbe perfino leggere questo “fotogramma” di vita perfino in senso drammatico, o, quantomeno, altamente nostalgico…
Manuela ha detto:
Indulgenza è proprio la parola giusta. Ma è un’indulgenza triste. Davvero scorre sempre altrove la vita che vogliamo? Davvero siamo così infelici? Non so. Mi conforta la discolpa finale e sorrido con sufficienza ai fotogrammi accumulati nei cassetti.
Grazie Sandra, come sempre.
Bianca ha detto:
Visivo. Bella la costruzione delle immagini (quasi fotogrammi) che si dipanano elegantemente e vanno a comporre la “storia” principale. Incisivo, geometrico, nitido anche il verso e l’uso delle parole. Quasi un “corto” cinematografico.
Bianca
sandrapalombo ha detto:
M’inchino a voi Donne Belle in un ringraziamento corale.
Le scelte della vita comportano sempre delle rinunce che
non permettono a una parte di noi di svilupparsi in altre direzioni e succede talvolta, che queste parti monche dolgano…poi può essere un amore, una città, un lavoro.
E non è detto che sia infelicità permanente ma solo una
caduta malinconica temporanea….:-) Sandra
margheritagadenz ha detto:
l’iicipit colpisce come una confessione che poi si stempera
nella nostalgia per le cose non avute, senza lacerazioni, come se soltanto un ‘ronzio di calabrone’ non ti avesse permesso di realizzare ogni sogno. l’ultimo verso riporta la ‘drammaticità’ del primo ma è come se nemmeno tu ci credessi perché lo sai che spesso non è ‘colpa’ la rinuncia ma scelta tra due possibilità. poesia molto apprezzata, sandra
margherita
ritabonomo ha detto:
Di quella scamiciata già ti ho detto altrove. Lo rimarco.
Ad altra lettura mi fai venire in mente un’altra cosa:
quel calabrone come una profezia.
Un detto sostiene che quando entra un calabrone in casa porta buone o cattive notizie. Dipende dalla traiettoria e dalle soste più o meno prolungate.
Questo un aneddoto.
Trovo questo testo meraviglioso per l’una (la scamiciata a quadri) e l’altra immagine (il calabrone) e la drammaticità che ne proviene.
E lo trovo bello per la compostezza formale, privata d’ogni orpello descrittivo, dove ogni ‘fotogramma’ riesce a comporre la suggestione senza nulla di più.
Brava Sandra, davvero apprezzata.
Rr
maria pina ciancio ha detto:
Avevo già letto questo tuo testo l’altra sera e mi ero riproposta di passare, per dirti che mi avevano molto colpito questi tuoi versi affidati alla parola quotidiana e a una sottile e intelligente ironia del dire.
Complimenti, molto bella
Mapi
violaamarelli ha detto:
visto? e tu non volevi neppure postarcela, tsk tsk!!, un abbraccio, Viola
michele ha detto:
Ironica e sapiente. Se la finestra fosse stata chiusa i venti, la polvere, i ronzìi che fine avrebbero fatto?
Michele
luisa ha detto:
Un gioco sottile e piacevole con quella punta di rimpianto che sotto sotto emerge.
Luisa
eliana ha detto:
se quella vita l’avessi voluta veramente nessun ronzio di calabrone avrebbe potuto togliertela…è che a volte, è più facile nascondere a noi stessi la nostra impotenza o semplicemente giustificare scelte che col senno del poi consideriamo errate, incolpando altri di ciò che non abbiamo voluto vivere sino in fondo o che non siamo stati capaci di cambiare
alessandrapigliaru ha detto:
Cara Sandra, anche solo per un istante credo che ognuno di noi abbia pensato intimamente…scorre altrove la vita che vorrei, magari quell’altrove è molto vicino oppure si trova in un luogo indistinto dell’anima, difficile da raggiungere. Come la puntina del giradischi che si incanta e non riesce a trovare il tempo giusto e si arrabatta a cercarlo nella ripetizione.
Bellissimi e solari i tuoi versi.
Grazie Bella Donna 🙂