Maria Di Lorenzo l’aveva promesso a Elio Fiore, prima della sua prematura scomparsa: avrebbe scritto di lui. Ha mantenuto adesso la promessa con un libretto denso e bellissimo dal titolo “La luce e il grido”, un’espressione usata dal grande Mario Luzi per condensare in estrema sintesi l’orizzonte poetico del suo collega e amico romano. Che è fatto anzitutto di denuncia del dolore inflitto, il grido appunto, a partire da quello, indicibile e inconsolabile, del 16 ottobre 1943, quando Elio è un bambino di otto anni ed assiste impotente e stupito alla deportazione degli ebrei del ghetto di Roma dalla sua abitazione che è a pochi passi:
“La luce e il grido” di Maria Di Lorenzo FaraEditore
16 giovedì Feb 2012
Posted Maria Gisella Catuogno
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