E’ un rovesciare e rivoltare le tasche dell’anima, ciò che Caterina Camporesi ha fatto, scrivendo questo suo ultimo libro Solchi e nodi (Fara editore 2008, pagine 93, 10 euro).
Una scrittura senza veli e senza parole superflue, un darsi in totale libertà, penetrando nei Solchi nei corpi (prima parte del libro), solchi che inesorabili scavano il terreno su cui viviamo e incidono il nostro contorno. I solchi sono segni che il tempo e la vita lasciano sul nostro corpo, sul nostro viso, segni che ci tolgono materia su cui sognare: ” il volto della terra / e il nostro // perde ogni giorno sogni / in cambio di segni…”.
La mancanza di punteggiatura e di maiuscole, rende il verso come poggiato nell’aria e trascina il lettore con slancio, in una fusione totale con Camporesi e i suoi versi:
vene in piena abbandonano la loro pena
lungo ponti allucinati
si coagulano in lampi d’azzurro
accasciandosi in cuori di torba
Sono solchi che segnano il cammino, le strade che percorriamo, e lasciano tracce in cui ritrovare le ombre, quelle visibili anche con gli occhi chiusi: “scialli di nuvole gialle /si smagliano // screpolando scogli / ad occhi chiusi inseguono // sussurri in voluttuose volute / d’intriganti conchiglie”.
Eppure, tra tanti solchi, tra pieghe a volte dolorose, Camporesi riesce a mostrarci
lo stupore nei sensi
l’incanto ad ogni passo
resta bianca la strada
sotto il manto della notte
perché accanto ad ogni solco scuro e ruvido può nascondersi il colore e il profumo di un fiore: “l’amara erba degli addii cresce / accanto a gigli di campo // apre mute bocche di leone”.
Ma nei Nodi del tempo (seconda parte del libro) il verso si asciuga ancora e i verbi si fanno più taglienti, in un legare e raggrumare, ritrovando ferite e sofferenze. Non si nasconde dietro le parole, Caterina Camporesi, non ci addolcisce l’anima con aggettivi superflui o artifizi: “sanguinanti ferite faticano / a lasciare voci nel lago blu // nodi nel tempo / ombre e ambra negli occhi // nel quarzo tra antiche rovine / vene d’oro lumeggiano superfici”.
E ancora:
allarga lo sguardo
la vita esiliata
si ricrea nelle celle del pensiero
sconfinando in distese d’abissi
E nello sciogliere questi nodi, seppur non in modo totale, Camporesi ci accompagna tra dolori vissuti ed espiati, nel tempo che è già passato e che resterà con noi, mostrandoci una possibile visione che è anche espiazione e sollievo: “amare sere slegano parole / ruotano su gerle di vento // annegando in occhi / di notturne ombre // riemergono di giorno / come fili di luna”.
Caterina Camporesi è nata a Sogliano al Rubicone (FC) nel 1944 e vive tra Rimini, la Garfagnana e Roma. Svolge l’attività di psicoterapeuta. Già condirettrice de “La Rocca poesia” e redattrice de “Le Voci della Luna”, è socia di Sinopia (www.sinopiaonlus.org) e collabora con riviste cartacee e on-line come “Fili d’aquilone”. Ha pubblicato: Poesie di una psicologa, Sulla porta del tempo, Agli strali del silenzio e Duende (Marsilio, Collana elleffe, Venezia, 2003). È presente con “La sorte risanata” nell’antologia La coda della Galassia (Fara, 2005) e altre sue poesie sono state inserite ne La linea del Sillaro (Campanotto, 2006).
Ha recentemente pubblicato con Fara la silloge Solchi e Nodi (selezionata al Premio Montano 2008 e terzo premio al Badia di San Savino ) e il saggio “Gratitudine e poesia” inserito ne Lo spirito della poesia.
A Solchi e nodi, la Giuria della XXX edizione del Premio Nazionale di Poesia Antica Badia di San Savino (Pisa) ha attribuito per la Sezione B (libro edito) il terzo premio.
La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 13 settembre alle ore 15.00 presso la Badia di San Savino. Nel corso della cerimonia verrà consegnata gratuitamente una copia dell’antologia che contiene testi dei vincitori e di altri partecipanti.
Blumy ha detto:
Oggi, Morena, hai offerto alla nostra lettura una poetessa che non esito a definire travolgente nel suo mostrare la nudità del malessere esistenziale quasi con violenza, con voce decisa e alta, nonostante la bellezza di certe immagini sembrerebbe attenuarne il tono.
caterina camporesi ha detto:
Grazie Morena, per il bell’intervento su Solchi e Nodi; per avere sottolineato la possibilità che il nostro cammimo ha di sciogliere di tanto in tanto alcuni nodi nel suo divenire.
Grazie anche l’ospitalità di Via Delle Belle Donne.
Ringrazio anche Blumy, così incoraggiante nel sintetizzare “malessere e bellezza” che invita a proseguire nella ricerca
Un saluto a tutta la redazione e ai lettori che, spero, interverranno numerosi con i loro graditi commenti.
Caterina Camporesi
morenafanti ha detto:
Cara Caterina, la lettura dei tuoi versi è così coinvolgente e intima, come fosse una parte preesistente in chi legge. E’ entrare in simbiosi con tutti i solchi e tutti i nodi che sono nelle nostre vite. E’ un passato e un futuro che si mescolano, come malessere e bellezza. Leggendo, solo a posteriori, le letture che altri hanno fatto del tuo libro, mi sono accorta che molte sono dissimili dalla mia.
Ma questo conferma il pensiero che la scrittura è di chi legge, no?
Grazie di essere qui con noi.
E complimenti per i premi che Solchi e nodi sta ricevendo. Oltre al Badia San Savino, mi giunge voce che ne sia arrivato un altro 😉
morenafanti ha detto:
sono dissimili dalla mia lettura (non ho terminato la frase) perché io ho letto comunque un barlume di luce, un colore di un fiore. Cosa che porta a una voce di speranza.
Mentre in altre letture mi è sembrato tutto più scuro.
Possibile?
che ne pensi tu?
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Subhaga Gaetano Failla ha detto:
Ringrazio Morena per la presentazione molto accurata.
Ho potuto apprezzare le poesie di Caterina, che qui saluto calorosamente, attraverso la lettura dei libri “Duende” e “Solchi e nodi”; e più recentemente (quest’estate) mi ha molto colpito il suo saggio “Gratitudine e poesia” (la bellezza del titolo ben introduce alla bellezza del saggio), contenuto nel volume “Lo spirito della poesia”.
Per quel che riguarda “Solchi e nodi”, così scrivevo a Caterina, tra l’altro, un paio di mesi fa, citando infine due suoi incantevoli versi:
Il bagliore. Lo squarcio di cielo appare d’improvviso, e ci troviamo così vicini che appare solo l’azzurro, vastissimo. Azzurro. Nessuna nuvola.
***
se primavere ricamano ombre
odissee sfiorano giubili
roberto matarazzo ha detto:
stimolante lettura che di Poeta affascinante nel suo scrivere..
fernirosso ha detto:
nodi
doni
nido
esilio delle parole
esito dei sensi
cruciverba dei pensieri
per starcene ognuno entro la propria
cella via
navigazione su rotte mai ricomposte
se non nel tracciarle
nel sogno che unisce un punto ad un altro
al piede del compasso e alla nostra compassata voglia
mai dismessa.
Grazie per questo tracciato offertoci, mi appunto il titolo e, prima o poi lo leggo, me lo prometto, ferni
caterina camporesi ha detto:
Si, hai ragione Morena, uno spiraglio di luce scorre sempre nei miei versi, qualche volte abita vie sotterranee e fatica a venire alla superficie, altre volte, come dice Gaetano che ringrazio per il suo commento, ora non più privato, si mescola all’azzurro purissimo in un cielo senza nuvole.
Roberto spero che davvero la lettura possa essere stimolante e complimenti a Fernirosso che con poche sillabe e vocali ci fa leggere deliziosi versi.
Si, per Solchi e Nodi c è un secondo posto al Premio “Fiera di Casalguidi” (Pistoia)
Caterina
m.gisella catuogno ha detto:
lo stupore nei sensi
l’incanto ad ogni passo
resta bianca la strada
sotto il manto della notte
M’intriga molto questo stupore, nonostante…
Lo sento molto vicino al mio sentire…Complimenti!
Gisella
antonellapizzo ha detto:
leggo dalle mail che mi invia alessandro di fara che la raccolta di caterina sta avendo grande successo, alessandro sa scegliere bene e pubblica solo qualità, e non lo dico perchè ha pubblicato il mio catasto, magari quello è stato un errore. grazie a morena per avercene parlato, un saluto e un augurio di un ancor più grande successo all’autrice. antonella
caterina camporesi ha detto:
Grazie Gisella,
cosa segue a quel nonostante con i puntini?
Caterina
Grazie anche ad Antonella: ho avuto tra le mani il tuo catasto e l’ho apprezzato.
Alessandro è un editore davvero speciale che non risparmia neppure una goccia della sua energia per i suoi scrittori.
Complimenti per il blog davvero stimolante,
Caterina
daniela terrile ha detto:
questa sera 14 novembre 2008 Caterina interviene a Bruxelles a Radio Alma al programma “LA TELA SONORA”, ideato da Anna Maria Farabbi per accogliere i poeti italiani ed europei: perché il ragno non smette di tessere mai. Un ringraziamento a questa poetessa italiana che non smette mai di stupirci con sfumature semplici, toccanti, ed allo stesso tempo cosi forti, profonde, che riescono a far tintinnare la nostra anima, a scuotere le nostre coscienze addormentate.
grazie
….. il ragno …. della tela