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…Amo moltissimo la musica e il caso, a cui spesso mi affido e confido e che ancora non mi ha tradito, mi ha fatto incontrare un libro di versi tutto a lei dedicato. Non sono stati molti, credo, i poeti che hanno pensato la musica come tema dominante di una loro raccolta. Ivana Tanzi,invece, sì. L’esperienza personale di corista, tanto significativa nella sua biografia, viene tradotta in brevissimi versi, quasi appunti, che si snodano in una sorta di diario. ”È infatti la storia di un percorso che non va compiuto in solitudine, ma nella ricerca di una reciproca consonanza – scrive Elena Signorini nella prefazione – (Nel coro sia la voce /di ogni cantore come /in un pavimento /di esagoni una piastrella…), un cammino che richiede impegno e concentrazione,ma dove il rigore non contrasta con la leggerezza, intesa come levitas tanto cara agli antichi poeti”. Non conoscevo proprio questa poeta, prima della lettura di questo singolare libro (nato da uno stato di grazia, come lo definisce Gianmario Lucini, nella postfazione), eppure ne ha scritto altri che mi affretterò a leggere colmando questa lacuna. In particolare mi riferisco a Il metro estensibile (Puntoacapo, 2010), con cui ha vinto recentemente un premio. Tornando al libro presente e cioè a FINO all’ULTIMO COMMA, Ivana lo ha dedicato al maestro Mino Bordignon, celebre studioso di musica corale, che in diverse trasmissioni radiofoniche ci ha insegnato ad apprezzarla parlandoci di quanto sterminato e ancora poco conosciuto in Italia sia il patrimonio della musica per coro. Dalla sua bella,invidiabile esperienza di allieva oltre che di corista, Ivana consegna alla poesia il suo luminoso libro che sprigiona una particolare ( mozartiana) freschezza e che non vuole darsi arie, ma sa essere umile e limpido, proprio come quando, della poesia come della musica, se ne sfiora l’impalpabile “aura”. (Ci si avvicina alla perfezione/ quasi sempre / per sottrazione). Affermazione riferibile a entrambe le arti e indubbiamente anche a tutte le altre e diverse espressioni artistiche.
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Non perdona il maestro,
ti spreme
fino all’ultimo comma.
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C’è chi canta un po’ freddo
ma senza un difetto
di durata o di altezza;
c’è chi canta con affetto;
l’insieme è perfetto.
Sbaglia nel coro soltanto
chi canta da solo.
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Non sempre si vola,
ma è gioia anche la corsa
di sezione in sezione
passandosi a turno il testimone.
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Ci si avvicina alla perfezione
quasi sempre
per sottrazione.
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Finché una sera finalmente succede:
per ogni sezione
canta una sola voce
la più pura la più vicina
alla luce e ciascuno
torna a casa felice
perché quella voce
era la sua.
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Non ti dà tregua Mozart
t’incalza ti frena
ti spinge ti alza ti sbalza
ti lascia ti sorprende
sembra che ti accarezzi e ti costringe
a una piroetta,
concede riposi pensosi
di tesa tristezza,celesti plaghe
di malinconia in un vortice
d’irriducibile giovinezza.
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Pazienti come monaci i cantori
attendono immobili al loro cantare
che sale
dritto al cielo stellato.
Danzano indisturbate
nuove note felici
sugli spartiti le zanzare.
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Certe volte sembra tutto perfetto
fin troppo,
forse manca il difetto,
e l’emozione non decolla.
Resta allora nella memoria
il ricordo
pur grato
d’una serata senza storia.
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poesie da IVANA TANZI, FINO ALL’ULTIMO COMMA (a cura di G.Lucini, prefazione di E. Signorini, EDIZIONI CFR- POIEIN 2011)
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Ivana Tanzi è nata a Parma e risiede a Milano. Ha pubblicato tre raccolte di versi: Un sasso,un sogno ed altro (Firenze Libri, 1987), Stanze e distanze (Joker, 2006), Il metro estensibile (Puntoacapo, 2010).
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luigi paraboschi ha detto:
Ci si avvicina alla perfezione
quasi sempre
per sottrazione.
quant’è vera questa affermazione, e non solo in musica ! Soprattutto in poesia
grazie per la segnalazione di questo testo
Sara Ferraglia ha detto:
“Cartoline da un coro”, piccoli momenti di una grande passione per il canto.
Sono versi lievi , “cantati” appunto.
E poi è una mia concittadina, quindi doppi complimenti! Ivana credo sappia come sia facile nella nostra città, in primavera, con le finestre aperte, sentire qualche canto nei Borghi stretti del centro.
Nonostante tutto ciò che sta accadendo alla nostra città, si studia ancora canto.
Brava e grazie a Lucetta per avrti portata qui.
Sara
margherita ealla ha detto:
Una presentazione deliziosa, Lucetta, che sa dire bene della caratteristica di “luminoso libro che sprigiona una particolare ( mozartiana) freschezza” (ottimo e particolarmente centrato questo passaggio)
D’altra parte Sara parla di versi “cantati”, quasi accenni di “arie”, sì, anch’io avverto ciò nella levità breve di questi versi e, come Luigi Paraboschi, cito i tre (Ci si avvicina alla perfezione/ quasi sempre / per sottrazione) che anche tu sottolinei.
Grazie di questa segnalazione!
un caro saluto a tutti
Ivana Tanzi ha detto:
Fa piacere sentirsi apprezzati. Fa ancora più piacere se l’apprezzamento coincide con la comprensione di una esperienza condivisa. Sono tante le formazioni corali in Italia che mantengono viva una grande tradizione, che fanno cultura nel senso più alto del termine, pur essendo poco incoraggiate dalle istituzioni e del tutto ignorate dai mass media. Se “umile e limpido” Lucetta Frisa ha sentito il verso, è perché umile e limpida è la gioia del cantare in coro. Un grazie di cuore a Lucetta anche a nome di quanti questa gioia hanno almeno una volta provato.
Ivana Tanzi
Gianmario Lucini ha detto:
É un bel testo, fresco e insieme rigoroso, misurato, proprio nello spirito del maestro Bordignon al quale è dedicato. É stato un piacere leggerlo e soprattutto editarlo! Una ventata di parole serene ma solide, pensate. E mi fa piacere la nota di Lucetta – anche lei ha dedicato una bellissima raccolta, che uscirà in febbraio, alla musica e senza dubbio la spedirò a Ivana :-))
G. Lucini
Narda ha detto:
Lievi come una cantata, fresche come una nota perfettamente accordata. Poesia di sottrazione ma di grande armonia come la musica che canta.
Narda
baci ha detto:
carissimi tutti / tutte (uso il maschile stavolta, per primo)
sono molto contenta del vostro gradimento alle poesie di Ivana. Mi sembra che presentarle a un inizio di anno- e in questo devo ringraziare Margherita che si è prestata a questo lavoro “tecnico” ,un vero tabù per me- come spesso ha fatto anche la dolce Dominica- siano davvero…augurali ! Che quella freschezza,limpidezza e umiltà che caratterizzano mozartianamente i versi del libro di Ivana, caratterizzino allo stesso modo i nostri prossimi giorni…!
Un GRAZIE a tutte/tutti Voi per i bellissimi commenti da me sempre molto apprezzati e che gratificano sia l’autrice qui proposta che la “suggeritrice di lettura” (la sottoscritta)
lucetta
cristinabove ha detto:
perfetta l’immagine della piastrella in un mosaico.
è musica anche questa poesia.
voce per sinfonia di lemmi.
grazie a Ivana e a Lucetta per la bella rpesentazione.
cb
gisy ha detto:
Ci si avvicina alla perfezione
quasi sempre
per sottrazione.
Quanto è vero! Poesia limpida, lineare, “saggia” Apprezzati i versi e la presentazione.
Grazie. Un saluto ad entrambe
Gisella
baci ha detto:
dopo aver ringraziato Luigi, Sara, Margherita, la stessa Ivana,Gianmario Lucini e Narda, ora ringrazio anche Cristina e Gisy. Per la gentilezza e la sensibilità verso la trasparenza di questi versi .
Ancora BUON ANNO a tutti/tutte
lucetta
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marinaraccanelli ha detto:
il maestro che non perdona, la gioia e la cura, la sottrazione: tutte cose essenziali per un coro che sia coro! come modestissima corista amatoriale – però di un coro seriamente diretto – sono perfettamente d’accordo : è proprio così! ed è una gioia grande, comunque, partecipare, come è una gioia scrivere, in ambedue i casi si dimenticano le fatiche, spesso non si sentono neppure tanta è la concentrazione
marina