si dà il lampo, infatti
nella brocca in cui cresci, e festa
dissemina il tempo per gli amici sul prato
sotto chiave è l’avvio:
buona la pace di chi siede e l’ombra
di atene in ogni cosa
ecco mettiti qui, a lato del libro, e scendi
se puoi, là dove s’increspa la gioia
si dice amato chi ne tiene a balia la piega
Da La distanza Immedicata
Blumy ha detto:
ci sono poesie che danno sensazioni, e questa è una di quelle. poesie che ti parlano dritto all’orecchio e diventano parte di te (forse lo sono già).
se poi i versi sono accompagnati da una musica stupenda e da immagini ad hoc, scelte con gusto , il tutto è perfetto.
alivento ha detto:
Ci sono poesie che sono belle appena le leggi con quel poco di strano e diverso, direi assolutamente originale, che ha ogni cosa nuova che si discosta dalle solite cose, e che poi lette più volte diventano care, come una voce, un amico, una parola che senti tua, vicina ed affine in questo estraneo mondo. Parole che dicono grazia interiore che rinnovano ad ogni lettura lo stupore di ritrovarla sempre intatta e presente.
Così le poesie di stefano guglielmin, che tutte trasmettono, questa tra le altre, il dono a chi legge di una meravigliosa leggerezza che, oltre il senso del testo, si trasfigura, sembra volare più che dire, aleggiare, librarsi, sollevarsi sulle punte e salire, un innalzamento aereo di filigrana ed aria che compone e scompone una forma tra la limpidezza dello sguardo ed il cielo.
alivento ha detto:
una critica: manca la lettura, rigorosamente con la voce del poeta :))))
violaamarelli ha detto:
bravi Stefano ( e Anto(, ben reso questo testo erno, quasi un “idillio”, Viola
Antonio Fiori ha detto:
L’infatti del primo verso è fondamentale: riesce a collocare subito la poesia nel tempo e nello spazio di ciascun lettore.
Dolce all’inizo, forte e sicura nell’esortazione finale. Luziana.
Antonio
francescomarotta ha detto:
“La distanza immedicata” è uno dei pochi libri fondamentali di questi primi sette anni del nuovo millennio.
fm
antonella ha detto:
sono particolarmente affezionata a questa poesia (ci si può affezionare ad una poesia? boh!) perchè questa me la mandò stefano per il blog letterario collettivo, il primo, cioè pazzio, qualcuno ricorda. misi allora la stessa immagine che c’è nel video, l’ultima, “Madame Monet and child” – non so se per stefano c’entra con la poesia ma io l’associo con questa sarà per via del verso:
si dice amato chi ne tiene a “balia” la piega
marinaraccanelli ha detto:
sono d’accordo con Ali, la voce del poeta , a questo punto, sarebbe stata la ciliegina sulla torta…
una poesia bellissima, comunque, essenziale e con un che di religioso
marina
antonellapizzo ha detto:
e dovete accontentarvi, la voce del poeta non c’è!
alivento ha detto:
però è possibile ascoltarla qui 🙂
http://oboesommerso.splinder.com/tag/jiukebox__s_guglielmin
noi, anto, siamo di quelle che non s’accontentano mai! 😉
antonellapizzo ha detto:
lo so
alivento ha detto:
adoro gli impressionisti francesi quindi il commento in termini d’immagini è molto indovinato, così come la musica. complimenti antonella
gugl ha detto:
ma che bello sentirvi cmmentare questi versi! un grande grazie a tutti.
la voce del poeta non è un granché, ma insomma…
Francesca Pellegrino ha detto:
quando la parola segue così intimamente un percorso di sensazioni, si toccano apici di una discrezione superiore. come qui. con te.
una discezione superiore.
ossodiseppia ha detto:
Questa commistione fortemente suggestiva che arriva a cuore-cervello-viscere sa esaltare l’altezza di senso e di storia che alberga in una delle composizioni più innovative e illuminanti che io abbia letto…e, se posso, mi associo a quanto scrive marotta su ‘la distanza immedicata’.
e.
Molesini ha detto:
Complimenti vivissimi.
gugl ha detto:
che piacere leggervi qui! Grazie.
a ha detto:
credo di non sbagliare se parlo a nome di tutte e dico che il piacere è stato nostro 🙂 a.
gugl ha detto:
beh, in quanto masculo italiano, ne sono lusingato 🙂
alivento ha detto:
posso dire a nome di tutte che andrebbe ripetuta l’esperienza?
violaamarelli ha detto:
diglielo, va, un caro saluto, Viola
gugl ha detto:
va bene. ma come?
mariapia ha detto:
Complimenti vecchio, ehm, Gugl! bella la poesia, raffinata e conchiusa, e bello Monet, col suo Adagio.
Antonella poi ha la sua professione nuova, non c’è che dire…sono un pò invidiosa!
MPia
violaamarelli ha detto:
non so, si potrebbe pensare a una vicinanza ..risanata,… non fosse troppo foscoliana, …ehm…(ehi e poi qui da noi di visual creative ve ne sono a mucchi da Antonella ad Ali a Rita Bonomo)un saluto a Mariapia, Viola
a ha detto:
vedremo di inventarci qualcosa di strabiliante 🙂
a ha detto:
antonella
draimondi ha detto:
Un testo estremamente suggestivo e curato, come del resto tutti i testi di questo bellissimo libro che ho in casa, e che rileggo sempre con piacere e con rinnovata sopresa.
Daniela
margherita rimi ha detto:
con noi…saluti Stefano
margherita rimi
gugl ha detto:
beh, passo ora e non posso che confermare la mia stima per le belle donne 🙂