Fiori rappresi
violati calpestati:
odore di latte
che si mescola al sangue.
Follia che non s’impone
tregua;
pozzo d’odio
nero e inesauribile.
Maledizione antica
atavico terrore.
La Terra ha compiuto
molti giri intorno al sole;
è vecchia ormai
la vostra guerra assurda:
scava voragini
senza ricomporle
rigenera il lutto
senza sosta o fine.
Anche il deserto
è pregno di discordia
e carichi
di gobbe avvelenate
procedono i cammelli.
Le rive non ridono
delle promesse di albe
e di tramonti:
troppo crudele
è lo scenario
di morte quotidiana
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Questa è del 2009. Purtroppo nulla è cambiato:
Di guerra s’impara il respiro sospeso
al rumore che squarcia il sereno
e il ghiaccio che invade le vene
allo schianto di bombe che
intelligenti non sono mentre
il cuore batte impazzito e
a volte si arresta, per puro terrore.*
S’impara la bestemmia dei figli
[meglio sarebbe disperdere il seme]
e dei vecchi impediti alla fuga;
il tormento di fame di sete di freddo
del sangue che inzuppa le vesti
del dolore pozzo oscuro e profondo
di grida che maledicono il cielo
di corse folli per essere in tempo.
Di guerra s’impara il lezzo di morte
le piccole mani e gli occhi sgranati
muti per sempre, sordi a ogni gioco
a ogni ruvida carezza di sole.
S’impara il lutto che annera i pensieri
il nutrimento feroce dell’odio
la memoria cruda di quel
che è stato [e non doveva essere].
Di guerra si disimpara il perdono
[e letto di spine è perfino il riposo]
il rosario delle opere e giorni
ammantati di quieta fatica
la ricerca di pace
di una terra e di un’acqua
da (con)dividere e amare.
*Anche in case non bombardate si sono trovati bambini morti. Erano morti d’infarto