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Se vuoi
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metterti in viaggio
non aspettare l’ angelo
la distanza da compiere nessuno può indicartela
la strada è l’istante perfetto
il cerchio dentro cui si apre il mondo
e ogni pianura è la misura delle catene più alte
l’ orizzonte è la clessidra di un fantasma di tempo
e i cieli solo un frammento di un solitario immenso che brilla per specchi
riflessi in un respiro aperto dentro un moto perpetuo
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non ci sono frontiere
nel sogno ogni luogo si allarga
cedendo al buio tutte le sue lance
i passi sono suoni in cui abitiamo il viaggio
tutto è un capitolo continuo
che non ha domande e scorre e salta come l’acqua dalla bocca alla coda
degli animali di tutte le specie
e dentro il vento
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il vento passa
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oltre lo sguardo
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la caducità di un istante perduto
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in un altro vi(n)colo
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lungo l’orizzonte.
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(Fernanda Ferraresso)
Narda ha detto:
“il vento passa / oltre lo sguardo”, dramma esistenziale che consumiamo ad ogni respire. La poesia dà forma al disagio, lo spalma in visioni, cglie le lance del tempo…
Bella poesia, non consolatoria, che ci conduce all’incontro con il noi che così frequentemente teniamo celato..
Narda
enrico dignani ha detto:
Molto bella , l’ho intesa come un poetico bel dire su tempo, spazio, causa effetto.ciao
margherita ealla ha detto:
una poesia di alture e di profondità, una poesia che (ri)muove la frontiera e la clessidra, nell’ispirarci verso ciò che spira intimamente e dunque ci sospinge: “non aspettare”, “la strada è l’istante perfetto” (molto bello! questo),
così come universale e personale allo stesso tempo è quel vento fra i pertugi dei versi, capace di trasformare il vincolo in un vicolo che forse porta dentro, in un allungo, in circolo.
una poesia potente e albero.
grazie!
gisy ha detto:
Poesia di grande apertura, di grande respiro, come quei cieli che diventano
“un frammento di un solitario immenso che brilla per specchi”
Un cordile saluto
Gisella
monica martinelli ha detto:
“…i cieli solo un frammento di un solitario immenso che brilla per specchi/ riflessi in un respiro aperto dentro un moto perpetuo..”, bellissimi versi di una poesia di spazi e verticalità, di cielo e terra, sulla caducità e il tempo che passa e che caratterizza il nostro viaggio umano.
Complimenti e un caro saluto
monica
baci ha detto:
nel sogno ogni luogo si allarga
(restiamo dentro questo spazio inesauribile)
complimenti.
lucetta
fernirosso ha detto:
grazie a tutte e grazie alla redazione che abbraccio per questa splendida iniziativa. Sono con il fiato corto per la corsa di questi giorni e per il fermento in cartesensibili.C’è ancora tempo, per chi volesse partecipare all’iniziativa in corso, fino al 20 dicembre.
Di nuovo grazie e a tutte/i AUGURI DI UNA NATALITA’ quotidiana. ferni
baci ha detto:
dimenticavo: bellissimo il video.
Grazie
lucetta
cristinabove ha detto:
vorrei avere la tua capacità di commentare, cara Ferni, per poter dire tutto quello che mi spira questa poesia.
mi piacerebbe davvero!
quello che sento è che la strada è tutto, il viaggio è nelle cose attraversate, perché
“l’ orizzonte è la clessidra di un fantasma di tempo
e i cieli solo un frammento di un solitario immenso che brilla per specchi
riflessi in un respiro aperto dentro un moto perpetuo”
versi di straordinaria bellezza.
cristina