Oh , voi
voi che avete morti
seppelliti sotto l’erba verde
– all’ingiù, verso lo sconvolto fondo
( dentro la terra,
dentro la terra,
dove è buio…)
Questo fu,
l’iniziale deliquio del sotterraneo uomo
( è la anima tutta che si rivolta)
nel profumo dei fiori esausti,
mentre si alzava il grido breve
di qualche notturno uccello.
Pensava alla stirpe dei condannati,
tra facciate di cemento recente e scabro
– e nella sfigurazione della febbre,
[ ma non c’era traccia di essudazione,
in quella suprema disperata contrazione]:
nei sudari di luce, si muore,
– e nel vano ardore-
in quel firmamento bluastro
di cui non si ammette la belllezza…
VILLA DOMINICA BALBINOT
la morte, umana e delle cose, lascia segni di attonito sgomento
la poesia ne fa resurrezione all’anima stupita…
grazie
cb
La morte, nostra compagna instancabile, che ci spoglia di amori, incontri, bellezze e segreti e che ci rapirà tutti in un pari bellissimo firmamento. Sì noi la vediamo la bellezza che la morte oscura eppure tutti abbiamo i cari morti negli occhi.
Bellissima, Domi.
Mi ha scosso e commosso.
per stasera mi “limito” a dire grazie ai blogger dicksick, cristina bove e tizianatius che mi hanno regalato il loro” mi piace”, cosa non da poco, certo!:-))
grazie per l’attenzione, un saluto( cercherò di saperne di più, dai vostri blog
carissima Cristina, ti sono riconoscente di questo tuo bel pensiero, sapendoti oltretutto persona molto sensibile
grazie, un abbraccio affettuoso e un caro saluto, ciao
Sento queste tue parole, carissima Narda, molto convinte e partecipate, ne sono onorata
la compartecipazione emotiva ( nel senso più alto, naturalmente)a ciò che si scrive non è cosa di poco conto, anzi..
grazie tantissime, un caro saluto
Ringrazio le gentili Sonia Lambertini. Federica Galetto, Luciana Riommi
per la visita.
un saluto a tutte voi