“Correvano insieme, un branco unito e compatto. Al loro passaggio cessavano improvvisamente i rumori del bosco, gli squittii, i sospiri, i fruscii prodotti da topi, arvicole, lepri, gufi, volpi, talpe. Tutti tacevano per rispetto quando passavano i lupi bianchi. Poi la lotta per la sopravvivenza riprendeva e con essa i rumori.
Correvano, ora a coppie, ora in fila indiana quando il passaggio era stretto. Il sole al tramonto lanciava un bagliore dorato sulle pareti delle montagne mentre le valli incominciavano ad oscurarsi. Tutto il mondo sembrava dipingersi di giallo. Dai paesi, poco alla volta provenivano piccole luci, il fumo dei camini, in cielo qualche stella. Correndo nel bosco, il sole sembrava giocare a nascondino. C’era e spariva, così per più volte, fino a quando scomparve del tutto e lasciò posto al dilagare della luna piena.
Stanchi e sudati, i lupi si fermarono sulla collina più alta ed intonarono dei canti a questa palla luminosa che credevano fosse la Madre di tutti gli animali, di tutte le creature.
Poi tornarono nelle proprie case, lentamente, a coppie. Kurt scelse di accompagnare Jane, la miglior amica di Lucy. Timidamente, Goorby si avvicinò a Lucy e le disse:
«Forse un giorno anche noi lupi andremo nello spazio e visiteremo la luna. Quel giorno mi piacerebbe andarci con te ma ora mi accontenterei semplicemente di accompagnarti a casa».
Dopo aver pronunciato con fatica queste poche parole, il suo muso arrossì, Lucy sorrise e accettò la sua compagnia. Quella sera scoprirono di avere molte cose in comune ed entrambi si domandarono perché non se ne fossero accorti prima.”
da “Due lupi in fuga” di Paolo Perlini
A volte accade che tra le iniziative di un’amministrazione comunale trovino spazio anche percorsi e manifestazioni destinate alla promozione della lettura , con il chiaro intento di porre attenzione particolare alla letteratura per bambini e ragazzi.
Così ha fatto il Comune di Cerea (Vr) istituendo la “festa della lettura” dal 9 al 12 ottobre e ripristinando il premio di letteratura per ragazzi intitolato a Olga Visentini, che in questa edizione ha avuto come tema “il viaggio” in tutte le sue forme.
I tre racconti finalisti sono stati nell’ordine:
“I viaggi di Vercingetorige” di Paola Valente
“Due lupi in fuga” di Paolo Perlini
“Il viaggio di Marco” di Luise Leda
Se è vero, come sostiene Tournier, che il libro è un vampiro a causa del rapporto che può e deve stabilire con i lettori, senza i quali non esiste, a maggior ragione questo concetto è valido nei libri per ragazzi, i quali risultano sempre più affascinati da altre modalità di comunicazione e di seduzione immaginativa, ma spesso rimangono appiattiti su proposte stereotipate che poco o nulla sollecitano il sogno e la fantasia.
Un libro per ragazzi deve essere soprattutto un “libro-vampiro”, che morde, lascia un segno e produce cambiamento (vedi Faeti in La bicicletta di Dracula, 1985).
I libri per ragazzi devono divertire, commuovere, creare curiosità, ma soprattutto è loro compito sviluppare personalità libere, aperte alle più diverse esperienze, capaci di rimanere costantemente in dialogo con sé stesse.
Nel racconto “Due lupi in fuga” di Paolo Perlini, classificato al secondo posto nel suddetto concorso, questo intento è pienamente raggiunto. Raccontando le peripezie di una coppia di lupi cacciati dall’uomo e costretti ad abbandonare i loro territori, l’autore accompagna in un viaggio che è metafora della faticosa strada da percorrere per affermare la ragione, la comprensione dell’altro, il rifiuto della violenza e della prevaricazione.
Il racconto, narrando di lupi gentili e premurosi, di cinghiali assennati o scoiattoli generosi, “morde” la sensibilità del lettore, lo risucchia nella condivisione partecipata degli avvenimenti drammatici o avventurosi e lo costringe a uscire dal simbolismo, vedendo nei personaggi i vizi e le virtù dell’uomo, i condizionamenti, le forzature, ma anche le infinite possibilità di riscatto.
Ben dosata nell’alternanza di pathos e lirismo, con una narrazione fluida e curata, dove lo sguardo del narratore sa posarsi descrittivamente su elementi dell’ambiente ma pure su sensazioni e vibrazioni emotive, la storia riesce ad avvincere, induce a proseguire nella lettura per conoscere le avventure dei due lupi e assaporarne l’epilogo. L’uso del dialogo è elemento distintivo di questo racconto, dove gli avvenimenti più che essere descritti vengono delineati attraverso gli interventi dei personaggi o le riflessioni dei protagonisti.
Toccante il momento dell’incontro tra uomo e lupo, non più come nemici da sterminare o da evitare ma come esseri dotati di una peculiare sensibilità, che può essere colta e condivisa al di là della specie, in una ipotesi realizzabile di convivenza consapevole rispettosa dell’altro.
Il lieto fine stempera la tensione con buonumore e leggerezza, tratteggiando in maniera sommessa un bisogno di pace e tranquillità che è in tutti noi.
I 3 racconti vincitori stati raccolti nel volume “Viaggiando tra le pagine” edito da Cerea Banca, dal Comune di Cerea e diffuso presso le biblioteche e le scuole della provincia di Verona.
Bellissima iniziativa! Grazie Donatella della segnalazione…leggerò con calma il racconto proposto, ora devo scappare.
Un saluto
Gisella
Questi lupi in fuga sono già così avvincenti!
Complimenti a Paolo Perlini.
Chi ha fatto la copertina? E’ semplicemente … da mangiare!
Il nostro Paolo Perlini sta facendo incetta di premi!
E strameritati, perché la sua è una gran bella penna che ci offre un gran bel leggere!
Concordo con lady. Una gran bella penna.
complimenti:per il premio, ma soprattutto per…il viaggio atrraverso gli inchiostri.ferni
si fanno bellissimi incontri in questo blog, di lupi gentili e premurosi e di bravi scrittori. “Il racconto, narrando di lupi gentili e premurosi, di cinghiali assennati o scoiattoli generosi, “morde” la sensibilità del lettore, lo risucchia nella condivisione partecipata degli avvenimenti drammatici o avventurosi e lo costringe a uscire dal simbolismo, vedendo nei personaggi i vizi e le virtù dell’uomo, i condizionamenti, le forzature, ma anche le infinite possibilità di riscatto.”
Ovviamente quella proposta qui è solo una piccolissima porzione di un lungo racconto suddiviso in 20 brevi capitoli, più un prologo e un epilogo. Circa 80 pagine che si leggono d’un fiato per la fluida e delicata scrittura che le contrassegnano. Un racconto che si presta a più piani di lettura, perciò ricco di temi e di spunti di riflessione, che intendo proporre come lettura a scuola.
Il rammarico è che per il momento sia racchiuso in un libro che non ha diffusione se non in un ambito ristretto, locale. L’augurio è che possa trovare un editore disposto a farne una pubblicazione fruibile e disponibile per tutti.
ecco. mi rammarico anch’io.
Più che una sorpresa, una conferma!
Una lettura preziosa che custodisco con cura tra le cose più care…
Ringrazio Donatella – e tutte le BD 🙂 – per l’attenzione che ha dedicato al mio lavoro, le belle parole e per questa recensione che mi fa capire come un’opera scritta possa toccare sensibilità diverse, lanciare messaggi che ognuno recepisce e sviluppa in modo più o meno profondo. E quindi, lasciarsi prendere dalla trama avventurosa o avvolgersi nei tanti spunti di riflessione.
L’iniziativa promossa dal comune di Cerea con il premio “Olga Visentini” e la conseguente “Festa della Lettura”, durante la quale si sono svolti incontri di lettura in oltre venti luoghi del paese (Scuole, Chiese, Ville, Piazze…) ha avuto il pregio di far capire ai più giovani una cosa molto semplice: un libro è un viaggio low cost per eccellenza. E quasi sempre non si corrono pericoli. Bastano “pochi” euro per trascorrere delle ore in compagnia di personaggi stravaganti, tristi o felici e navigare nello spazio, fra gli oceani o nel tempo.
Un gran bel viaggiare, un divertimento che secondo me non ha eguali.
Grazie ancora
paolo
Caro Paolo, concordo con gli stupendi viaggi “low cost” che i libri ci consentono.
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