Tag
@ Alessandro Ramberti, amore, cristo, divino, dolore, fara editore, Lo spirito della poesia, madre, massimo sannelli, padre, spirituale, vita
Massimo Sannelli, foto di M. P. Ciancio (Prata P.U. 3 agosto 2008 )
Il compito di un artista è scoprire dove si nasconde Dio (Picasso).
Leggo l’ultima opera di Massimo Sannelli, contenuta nella corposa antologia tematica “Lo spirito della poesia” (Fara Editore, 2008 ) dal titolo De Amore. Un colloquio intimo e privato dello scrittore genovese col sacro e col divino che abita noi stessi, le cose, il quotidiano della vita, “il sacro unirà cosa con cosa, persona con persone, cose con persone” (M.S.). Una poesia spirituale e creativa che ha il suo dono più alto nel farsi presenza, parola rivelata e dis-velata. L’essenza di un amore rifuggito, dichiarato, invocato, eternizzato. La poesia di Sannelli è un tessuto fitto e spesso, di trame intrecciate e sovrapposte in senso verticale e orizzontale. Un andare a spola dentro e fuori, “verso…” e “incontro…”. Emozionale e febbrile. Parole quasi in caduta libera che tracciano a mezz’aria segni e disegni, che “materializzano” e moltiplicano l’esperienza dell’inconscio, del reale, dell’incontro e del mistero. Tracce di rapaci, lupi e angeli approdati nella notte fino a valle.
Resto in silenzio e ascolto.
Il disvelamento ha accensioni fulminee, verità istantanee.
(Aperture)
La grazia è tutta dentro quelle tracce, quelle orme confuse a tratti nella notte. Nel cuore con-tenente del divino.
Maria Pina Ciancio
Qualche frammento tratto dalla prima sezione De Amore:
“Cristo è coinvolto nelle cose del mondo…”
I.
2 – Il sacro unirà cosa con cosa, persona con persone, cose con persone. Quindi la compagna e il compagno, sempre. Stanotte muore un uomo mai visto, padre di una donna vista una sola volta. Alla madre si è incrinata una gamba e le duole. Di notte, è stata una festa, invece: molto amici, i più cari, per una festa. In sogno, sempre, in una casa più grande di questa. Ecco –qui piove- si starebbe qui, per assecondare il ritmo nato ora, fino ad un punto isolato del primo membro, posto dove rimane: che qui chiude primo respiro: allora si alza la mano dalla tastiera, fiato, ricomincia subito, urla, spesso canta a piena voce. Non stancarti. Ho stima di te.
3 – Non posso evitare di respirati, qui, da vicino; e tu non puoi, verso di me. Alla sposa questo sposo. Infatti non provi più né vergogna né paura, ma ti esalti; ora tu sei felice; e anche la voglia di silenzio non viene distrutta, ma battezzata. Il momento è così alto che non si riesce a parlare; in lei, lo sposo vede qualcosa di divino; ammutolisce; poi glielo dice. Lei si commuove, come se fosse stata amata ora e per la prima volta; lo steso accade in lui, sposo di lei.
4 – Anche le lamiere, e il dolore di tua madre, sono nella poesia; e le mani pure, sì, e la loro vocazione: una seconda nascita. Va bene. Qui sono incensi diversi, per bruciare. E sembra che la stanza mangi questo profumo. Questo riguarda il trattamento degli oggetti (sono oggetti? E non li vedi vivere, con te, modificarsi nel rapporto con te? Li hai visti sempre come altri vivi: a te bambino facevano molte ombre strane, di notte: ti parevano mostri, nel buio).
6 – La prima cosa è amare una pupilla degli occhi: come se fosse, perché è sempre stata, quella del proprio occhio. E chi muore giace, morto. E dice: io sono morto. Chi vive, non sembra tale. La letteratura è un’altra cosa. Chi ti imita –sovrapponendo alla tua morte viva la sua viva morte, e non significa –fallisce: perché è una o uno; e non ama, e vuole vivere vivere vivere. Scrivi con la punta delle dita, deforma la schiena nella postura, cioè raddrizzala; non giocare; gioca sempre; e di nuovo: sii ingenuo e preciso. Cioè colto e vuoto. Il caldo sia superiore al freddo, in questo lavoro: l’amore sia più grande dell’amicizia. Questo riguarda la tua sola vita, come una regola.
“De Amore” di Massimo Sannelli
in Lo spirito della poesia
a cura di Alessandro Ramberti
Fara Editore, 2008
opera vincitrice del Prata Poesia 2008
Esptrapolo questo verso e per oggi lo porto con me:
‘La prima cosa è amare una pupilla degli occhi: come se fosse, perché è sempre stata, quella del proprio occhio’
ipnotica e viscerale la scrittura di Sannelli. non si risparmia mai. Nic
non sono capace di commentare – la prima parola è GRAZIE, perché *nulla è dovuto*, dunque *tutto mi viene donato*
massimo
e io dico grazie a te, perchè ogni tua parola sta disperatamente e ferocemente dentro la bellezza [riconosciuta] tragica* e violenta* della vita.
Mapi
grazie, Mapi, quando mi sarò ripresa dal caldo feroce di questi giorni, leggerò con attenzione questo meritevolissimo poeta.
Questa spiritualità di cui intride persone e cose mi affascina e commuove
gisella
Mi sembra doveroso ricordare anche gli altri scritti di questa raccolta antologica. Lo faccio adesso. Tutti preziosi. Dialoganti.
Adele Desideri con L’uomo e Dio, la poesia e lo spirito
Andrea Parato con Nello spazio della luce
Angela Barlotti con La poesia InVita
Antonietta Gnerre con Preghiere di una poetessa
Brunella Bruschi con La poesia, silenzioso grido dell’inchiesta
Caterina Camporesi con Gratitudine e poesia
Chiara De Luca con La notte salva
Domenico Lombardini con Fuori dal senso
Subhaga Gaetano Failla con Oltre le mura inesistenti dell’io
Gianluca Brogna con Confronti
Giovanna Fozzer con Poesia come parola/Parola
Massimo Sannelli con De Amore
Morena Fanti* con Ferite
Nicola Di Paolo con Dove cercare la poesia?
Raffaele Ibba con La poesia è Dio
Ottavio Rossani con Lo spirito “civile” della poesia
(e c’è anche la nostra Morena Fanti, con un intervento sulla poesia della rinascita)
Che dire, una gran bella cosa davvero. Complimenti a tutti.
Mapi
incontro interessante, complimenti a tutti. antonella
# 3 – grazia a te. nulla è dovuto e tutto ci viene donato. siamo tutti servi inutili. antonella