Frecce e pugnali di Nicola Vacca: (edizioni Il Foglio, pp.90, http://www.ilfoglioletterario.it, http://www.ibs.it, http://www.365bookmark.it, euro 10).
Prefazione di Giordano Bruno Guerri:
Sono chiamato a introdurre questo volume in quanto autore di una raccolta di aforismi (Pensieri scorretti) che hanno sollecitato la curiosità, e forse la stima, di Nicola Vacca. Solo in minima parte miei, quei “pensieri” sono la sintesi estrema dell’intelligenza occidentale, in controtendenza rispetto al buonismo e al politicamente corretto imperante. Un aforisma ben fatto, a mio parere, è quello capace di generare un effetto sorpresa estetico e gnoseologico, tanto che la forma estrema dell’aforisma è il paradosso, ben più difficile e meno praticata perché va al di là dell’opinione comune, provocando un vero rovesciamento di prospettiva. Il paradosso dell’aforisma demolisce le idee ricevuto quanto le certezze acquisite e come un cecchino implacabile, giustizia i luoghi comuni e i pregiudizi lasciando in vita solo l’essenza dell’essere (”L’io dell’io”, come lo definisce Cioran).
Ebbene, con l’uscita di Frecce e pugnali di Nicola Vacca, quel mio lavoro è già un po’ più vecchio, da aggiornare: parecchi dei suoi aforismi-paradossi entreranno nella nuova edizione, a partire da questo: “Il politically correct è il credo che ci rende contemporanei dell’imbecillità”, ancora più efficace di quello, da me citato, di Ida Magli: “l’idea del ‘politicamente corretto” è perlomeno stupida: ma comunque sicuramente non scientifica.”
Eppure, anche di recente, un intellettuale come Bernard-Henri Lévy ha difeso il politically correct definendo il “politicamente scorretto” una nuova retorica pericolosa prima ancora che offensiva. Lévy cita l’esempio degli Stati Uniti, dove l’esercizio di un controllo (a suo dire culturale, non censorio) sul linguaggio ha promosso l’integrazione e il rispetto, contribuendo a frenare il razzismo e a far progredire la civiltà. Ma il controllo culturale è la forma di censura più violenta e subdola, perché inibisce il pensiero all’origine, prima ancora che venga manifestato. Il politicamente corretto è ipocrita, com’è ipocrita ogni contenimento sociale delle proprie emozioni meno lusinghiere. Certo, ha un senso che, nel linguaggio comune, vengano scoraggiate espressioni (per esempio “negro”) che contengono a priori un sigillo d’infamia. Sarebbe però scorretto sul serio imbrigliare nelle more della correttezza il linguaggio – e quindi il pensiero – di un creatore di idee.
Vacca è un creatore di idee, oltre che di emozioni, e per di più il politicamente scorretto di Frecce e pugnali non se la prende con minoranze svantaggiate, ma soprattutto con la Minoranza Assoluta, autoposta nella posizione più vantaggiosa, Dio: “Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Forse per questo, in seguito, ha inventato il male.” Né Vacca risparmia gli uomini di Dio: “Per giustificare il silenzio di Dio gli uomini di fede hanno inventato il dogma del libero arbitrio.” Non è poco, in un’epoca di teo-cons imperanti e di atei-devoti più devoti che atei. E, scrive Vacca, “L’unico modo per sopravvivere alla realtà è quello di scriverne.”
Giordano Bruno Guerri
Doriana ha detto:
Vacca il 22.1.2008 scrive ” Ripensare il centrodestra è il progetto culturale che i partiti della coalizione devono subito mettere in agenda per poter essere, nell’imminente domani, un forza governativa all’altezza della situazione”.
Viene citata Ida Magli, questa è la conclusione del suo articolo di luglio 2008 sul “Il Giornale”
“Del resto i governanti lo sanno bene e contano proprio su questo effetto: per far diventare “uguali” i cittadini europei bisogna cancellare a poco a poco i più importanti fattori di differenza. Inutile negarlo: è il cattolicesimo il più importante. Infatti l’intenzione di Zapatero ha un peso notevolissimo in quanto la Spagna è “la cattolica” per definizione. Si potrebbe domandarsi perfino se avrebbe avuto il coraggio di togliere le immagini della Madonna se fossero state al posto del crocifisso. Comunque è arrivata per tutti i cattolici l’ora di affrontare questo problema. Quasi tutta la storia d’Europa sta per andarsene. Storia religiosa, ma anche storia dell’arte, storia della musica, storia del pensiero”.
La stessa che il 23.4.2008 sempre nello stesso Giornale titolando “Vietiamo agli immigrati di comprare case e terreni” scrive: “L’Italia è diventata negli ultimi anni terra di approdo per chiunque. Ma un popolo è tale appunto perché possiede un territorio. I «confini» esistono e sono sempre esistiti, in ogni tempo e in ogni luogo, perché delimitano la sacralità dello spazio nel quale vive un determinato gruppo di uomini. Chi non sa che si deve mettere i piedi in un solco d’acqua per attraversare il confine di alcuni stati? L’acqua segnala appunto la necessità di una purificazione per entrare nel territorio altrui. Ma anche il «tappetino» davanti alla porta di casa segnala, sotto la debole razionalizzazione del pulirsi le scarpe, la sacralità del nostro territorio”.
Concludo, che alla faccia delle poesie sui lenzuoli sulla spiaggia con tanto di Porta sul Mediterraneo, questa porta “colta” tagliente nel luogo giusto sul nobile e ricchissimo Levy, sulla nostrana Magli, un tantino più accorta e colta della scomparsa Oriana Fallaci e sull’Italia che rischia di sparire me la risparmio. Di Vacca mi risparmio anche le sue frecce e pugnali: la strada ne è ampiamente costellata, non solo quella della parola.
Doriana
fernirosso ha detto:
” il controllo culturale è la forma di censura più violenta e subdola, perché inibisce il pensiero all’origine, prima ancora che venga manifestato. Il politicamente corretto è ipocrita, com’è ipocrita ogni contenimento sociale delle proprie emozioni meno lusinghiere.”
E dentro qui,secondo me, ci sta tutto ciò che accade ed è già accaduto,basta rileggersi i libri di storia per vedere che,ai nostri studenti, s’insegnano solo le insane follie dell’umanità a cui seguono i periodo di rimarginazione cui subito dopo seguono il finto benessere e le speculazioni.
sandrapalombo ha detto:
Una lettura stuzzicante e come non potrebbe esserlo visto che è edita da Il Foglio?
Complimenti all’autore e all’editore!
Sandra
ainsi ha detto:
Una prefazione accattivante per un libro che merita sicuramente.
Rina