E’ stato ospite di Sardegnauno fin quasi alla fine. Con il viso scavato e pallido, il cappellino da pescatore per coprire la perdita dei capelli dovuta alla chemio, Andrea sorrideva sempre e ha mostrato fino alla fine un grande cuore e un grande coraggio. Parlando della figlia nata da pochi mesi, diceva : l’ho chiamata Lara perché lara in sardo significa labbra e io voglio che lei continui dopo di me, con la sua bocca. Andrea Parodi era nato a Portotorres da padre genovese e mamma sarda e lì si era diplomato all’istituto nautico per diventare capitano di lungo corso, perché amava il mare. E amava cantare.
Tutti lo ricordano quando campeggiava, altissimo e magro come un giunco (un Cristo bello contro il vento) nel suo gruppo, i Tazenda. La sua voce era potente e morbida. Chi non ricorda S’alza la luna dal monteo Pitzinnos in sa gherra ?
Elena Ledda è, credo, la voce femminile più bella della Sardegna. E’ voce da soprano, che Elena ha coltivato al Conservatorio di Cagliari agli inizi della sua avventura canora. Ma si è resa conto, ben presto, di amare i canti della sua terra. Con altri grandi musicisti, da Paolo Fresu a Mauro Palmas, a Tullio De Piscopo a Lino Cannavacciolo, ha inciso uno dei suoi dischi più belli, Amargura(Amarezza).La voce di Elena Ledda ha colore passionalità dolcezza mediterranei.
Ad un concerto in memoria di Fabrizio de Andrè, a Cagliari, ha cantato Tres mamas(Tre madri), con il capo avvolto da uno scialle sardo.
Era un progetto che avevano da molti anni, Andrea ed Elena, quello di fare un concerto insieme e l’hanno realizzato nel settembre dell’anno scorso. Per Andrea è stato l’ultimo e con quel concerto ha salutato per sempre la sua gente, la sua terra, la vita. Un mese dopo la sua voce si è spenta. Da quel concerto, a cui ha partecipato anche il trio delle Balentes, è nato un disco , Rosa resolza(rosa- coltello) . La canzone che chiude il cd non è una canzone sarda, ma una canzone spagnola, Graçias a la vida, di Violeta Parra. Così Andrea si è congedato dal mondo: ringraziando la vita per avergli dato tanto.
Qui è possibile vedere il filmato del concerto e ascoltare alcune clips: http://www.sardmusic.com/sardmusic/releases_parodiledda.htm
Grazie Blumy per questo omaggio ad Andrea Parodi, dire che canterà le sue canzoni assieme agli angeli forse potrà sembrare un’affermazione ingenua, ma io ci credo davvero. ricordo i Tazenda. le canzoni in sardo credo che piacerebbero molto anche a Sara. buona giornata antonella
no, Antonella, non è un’affermazione ingenua: è bello pensare che Andrea, adesso, dispieghi la sua voce in alto, in alto, dove pochi lo possono sentire …
un articolo emozionante – scritto in modo chiaro, morbido essenziale – questo tuo su Andrea Parodi…io conoscevo appena i Tazenda, eppure mi era rimasta impressa questa figura di “Cristo bello contro il vento”, e mi semba molto bello che tu ne faccia questa presentazione a chi non lo conosce ed un ricordo per chi invece già apprezza il suo cuore e la sua voce…
ciao
marina
Dolceamara come il mio preferito miele, quello di castagno, questa segnalazione, Blumy.
peccato che se ne sia andato, Marina. Era una persona carismatica.
Però , nelle mie intenzioni, c’era anche quella di segnalare, per chi non le conoscesse, artiste con la A maiuscola come Elena Ledda e le Balentes.
Elena è da brividi, credimi.
anch’io amo il miele, Silvia. non quello di castagno, però.
hai mai assaggiato il miele di cardo o di asfodelo ?
Una recensione ben scritta , e un ricordo che riesce a essere struggente.
Assaggerò quei mieli, giuro, Blumy. Ma se non ami quello di castagno, dolceamaro, li amerò?
Sono ammirato da questo sito, mi complimento vivamente con tutte le bellissime.
La complessità e pluralità degli argomenti tracciati, l’approccio nel trattarli, tipicamente femminile e con ciò intendo, grazia, eleganza e dolcezza, ne fa uno dei siti di cultura più ricchi e prestigiosi del momento.
Verrò a leggervi spesso.
A Lei, Signora Blumy, manifesto vivo interesse per questo testo, per l’omaggio alla figura di Prodi ed alla grande voce della Ledda.
tu lo conoscevi, Domaccia?
il miele di cardo è amaro, quello di asfodelo è delicatissimo, Silvia. 🙂
Alessandro … il suo (suo?) lapsus è casuale o voluto? No, penso che sia casuale. In fondo manca una a per fare Parodi.
Ma una a che conteneva il mondo.
Sono felice che lei (lei? 8O) conosca la bravissima Elena Ledda.
Alivento-Alessandro, ti ho scoperto, sai? Sull’onda delle discussioni ‘ma questi uomini, perchè non commentano?‘, ti sei vestita da uomo.
Birbantessa ! 😀
no Blumy, conosco solo le canzoni
non conosco nemmeno questo alessandro, nè comprendo bene i discorsi che fai, oggi sono stata tutto il giorno a mare e ho fatto poche discussioni tra femmine 😛
Alessandro sono molto graditi i tuoi (ops suoi) complimenti: è vero qui grazia e gentilezza, garbo e intelligenza abbondano.
Sono felice del fatto che entrerai (ops entrerà) a far parte della cerchia amata dei nostri lettori/commentatori.
sai, ali, cliccando sul nick di Alessandro ho visualizzato la tua mail . Come mai ? 😯
La musica della terra a qualsiasi latitudine si suoni, è la musica delle radici, ci appartiene, nasce con noi, e’ intimamente legata al nostro dna, tutt’uno con le nostre cellule, le fibre ed i nervi che sono “noi””. La capacita’ di farsi vocalità di questi suoni e parole, è più forte in alcuni,
che diventano perciò, veicolo prediletto e prezioso per l’humus di sonorità, pensiero, dialetto che ci contraddistingue regionalmente. Così in Sicilia, la ricchissima vocalità di Rosa Balistreri, in Sardegna la potente espressività di Maria Carta, in altre regioni d’Italia, sempre emerge un interprete che si fa voce per tutti, voce che racconta ancora di un tempo passato e di un oggi che ha ancora bisogno di chi canti e racconti. Andrea Parodi, Elena Ledda, si sono fatti voce per tutti, oggi, con il loro straordinario lavoro senza tempo, eterno, insuperabile, lontano dalle mode fortunatamente, come accade per la musica popolare.
Antonella, in un precedente post asserisce convinta che la loro musica possa piacermi: ed ha ragione; immersa come sono nella vocalità siciliana, come interprete ed anche come “curiosa studiosa”, non posso che ringraziare quanti si affaticano per mantenere con la loro passione ed impegno, un genere musicale difficile che ci appartiene e senza il quale viene a mancare un prezioso tassello di memoria regionale; se qualcuno lo fa fino alla fine, come Andrea, non può che emozionarmi ed essergliene grata ed intensamente riconoscente.
Sara Cappello, ancora una voce che canta Sicilia.
che altro posso aggiungere, oltre quello che hai detto, Sara?
Ti sei già data la risposta da te, per quel che riguarda le voci di Andrea Parodi e Elena Ledda.
Due grandissimi artisti. Ascolta Rosa resolza.
inizio anni 90, una serata al palaeur di Roma, concerto dei simple minds.I tazenda erano il gruppo spalla.molti fischiavano ingenerosamente perchè aspettavano i Simple Minds e io ascoltavo ammirato questi ragazzi sardi che suonavano stupendamente, e lui Andrea bello e giovane cosi pieno di energie e con quella voce indescrivibile…beh credetemi io il concerto me lo ricordo piu per loro che per i Simple minds….ciao Andrea ti dobbiamo tanti momenti di gioia e speriamo che la gioia sia con te per l’eternita’
grazie, Lello, grazie infinite per la tua grande sensibilità.
Blumy